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La lettera dell’Aisa: «Donna bloccata per ore sullo Zoncolan dall’inciviltà che regna sulla strada»

Domenica scorsa molti hanno scelto di recarsi a sciare sullo Zoncolan, con successive e note polemiche. Ovviamente tanta gente, tante auto.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da Giuseppe Ierace dell’A.I.S.A (Associazione Italiana Sicurezza Ambientale), sezione di Udine.

È domenica 8 marzo, Festa della donna, sullo Zoncolan si prospetta un’affluenza di molte persone data l’abbondante nevicata dei giorni precedenti. Giàarrivati nell’area di parcheggio la zona riservata ai Camper è piena. Da lì a poco, in un’ora e mezza, il numero delle macchine arrivate è al di fuori della capienza massima dell’aerea, che si aggira intorno al migliaio. La Polizia Locale, insieme all’A. I. S. A, cerca di fare l’indispensabile, riuscendo in un primo momento a gestire il flusso, facendo parcheggiare le auto in modo corretto con le dovute distanze. Urgeva bloccare il flusso che arrivava da Sutrio e dalle altre arterie stradali che confluivano sullo Zoncolan, perché dal versante Ravascletto la situazione non era delle migliori. Lo sfogo è il rammarico arriva da una donna di Paluzza, F.O., che dopo qualche ora di svago si ritrova chiusa con la propria auto nell’area adiacente alle piste. Lei, per motivi di lavoro, doveva arrivare a Tolmezzo per le ore 14, ma vano è stato l’ intervento delle Forze dell’Ordine. La donna afferma che è stata costretta a chiamare qualcuno per farsi venire a prendere, aggiungendo che solo dopo le 14.30 il proprietario dell’altro mezzo è arrivato a spostare il proprio. Non si vuole affatto cambiare: a parte l’educazione stradale, che manca, l’egoismo e la prepotenza primeggiano sul buon senso. 

GIUSEPPE IERACE
A.I.S.A (Associazione Italiana Sicurezza Ambientale), sezione di Udine