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Incendio a Bosco di Museis, Garibaldi si sente abbandonato

Si rafforzano gli elementi che propendono per l’origine dolosa dell’incendio divampato venerdì notte all’interno di alcune strutture della fattoria didattica Bosco di Museis a Cercivento, il centro gestito dall’apicoltore Renato Garibaldi che oltre ad ospitare giovani italiani disagiati, da circa un anno accoglie anche minori stranieri richiedenti asilo non accompagnati.

renato garibaldi quinta colonna
Renato Garibaldi durante una trasmissione televisiva

Anche ieri sul posto c’è stato un nuovo sopralluogo dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo che dopo aver trovato delle taniche di benzina e degli inneschi, hanno voluto acquisire anche le riprese della videosorveglianza. Se da parte degli inquirenti pare si ci stia indirizzando verso l’ipotesi di autori non esterni alla comunità, secondo il titolare, Renato Garibaldi nessuna pista è da sottovalutare: “Sono scoraggiato, anche se grazie alla collaborazione di tutti i nostri volontari ci siamo da subito rimboccati le maniche per poter ripartire; ciò che più mi lascia sconfortato è il fatto che da sabato gli unici che ci hanno offerto una mano sono stati il sindaco, don Pierluigi Di Piazza e il Prefetto”.

Garibaldi si dice poi abbandonato anche dalle istituzioni regionali: “Nemmeno una telefonata, eppure ci servirebbe almeno una cucina da campo per poter ripristinare la somministrazione in sicurezza dei pasti, ora abbiamo sopperito grazie alla disponibilità di una albergatrice di Sutrio”. Nel frattempo è stato dimesso il giovane irakeno rimasto intossicato e ferito, nel tentativo di verificare la presenza di un suo coetaneo nella struttura in fiamme.