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Inaugurato il Centro di Assistenza Primaria di Buja

Il cittadino vede spesso nell’ospedale l’unica soluzione, lo è quando la gravità della patologia non dà alternative, ma non sempre è il luogo giusto, per questo vogliamo che sul territorio si possano trovare strutture per le cure di prossimità e di assistenza in grado di far girare la sanità intorno al cittadino e non viceversa”.

Lo ha affermato, oggi, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, in occasione dell’inaugurazione del Centro di assistenza primaria all’interno del poliambulatorio a Buja, assieme all’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca.

Il Cap, come è stato illustrato dal direttore generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n.3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli” Pier Paolo Benetollo, presente al taglio del nastro, sia un riferimento per i cittadini dei comuni di Buja, Majano e Treppo Grande in cui i medici di medicina generale, in associazione, garantiranno l’apertura degli ambulatori per otto ore al giorno e dove l’integrazione fra professionisti, infermieri, assistenti sociali e operatori dei servizi territoriali fornirà risposte sanitarie alle persone quando il problema può trovare una soluzione diversa dall’ospedale.

Nel ribadire come i Cap rappresentino un’accoglienza sanitaria integrata in cui si concretizza la capacità di fare rete, Serracchiani ha evidenziato l’importanza di un’informazione capillare sul territorio: “dobbiamo informare i nostri cittadini sull’esistenza di queste strutture a cui possono rivolgersi per avere una prima risposta ad un problema sanitario o socio-assistenziale”. Serracchiani ha sottolineato, inoltre, come i professionisti che lavorano insieme potranno dare migliori e maggiori soluzioni ai bisogni di salute della popolazione.

I Centri di assistenza primaria, sempre secondo la presidente, permetteranno di realizzare anche la medicina di iniziativa che guarda ad un modello assistenziale di gestione delle malattie croniche che non aspetta il cittadino in ospedale ma gli “va incontro” per evitare che le patologie insorgano o peggiorino “questo significa essere attenti al territorio e fare prevenzione” ha precisato.

Per l’assessore Telesca il Cap è un modo diverso per curare le persone “dove si mettono in rete professionisti, medici di famiglia, infermieri, specialisti. E’ uno strumento che le aziende sanitarie utilizzano e adattano alle esigenze di ciascun territorio: questa è la sanità di prossimità”.

Telesca ha evidenziato come i Cap rappresentino, inoltre, i primi passi per dare soluzione, a medio termine, anche alle problematiche legate alle liste d’attesa “perché fare sanità di prossimità, organizzare le cure primarie, aiuta a prevenire e ad intercettare prima i problemi, contribuendo a far diminuire gli accessi inappropriati ai pronto soccorso”.

(nella foto Debora Serracchiani e Maria Sandra Telesca)