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Inaugurata a Rigolato la nuova struttura dedicata alle persone anziane e fragili

“Il progetto della ‘Cjaso Oscar D’Andrea’ è un esempio importante di un percorso complesso di risposte multidisciplinari di salute che tiene conto dei bisogni delle persone anziane e fragili in zone marginali e che è stato costruito grazie alle forze e all’energia della comunità, delle associazioni locali e del volontariato. Non si risponde a questi bisogni profondi solo con le istituzioni e immaginare che l’Azienda sanitaria si occupi di tutto è sbagliato: le istituzioni hanno il compito di promuovere il sistema della sussidiarietà, devono definire le regole e farle rispettare ma poi consentire a questo straordinario patrimonio di risorse di liberarsi e dare il meglio”.

Lo ha sottolineato ieri il vicegovernatore con delega alla Salute e Politiche sociali, Riccardo Riccardi, all’inaugurazione della ‘Cjaso Oscar D’Andrea’ a Rigolato, la struttura di proprietà comunale, ristrutturata con fondi regionali (1,5 milioni di euro) e gestita dall’associazione “Vicini di casa” con una decina di unità di personale. L’edificio, intitolato ad un assessore, vigile del Fuoco volontario vittima del dovere, è una ex scuola i cui locali che sono stati ripensati per proporre il più possibile ambiente e calore di una casa a venticinque ospiti al massimo. Riccardi nell’occasione ha rimarcato l’importante cambio di rotta culturale rappresentato dall’introduzione del “budget di salute”. “Abbiamo sempre avuto in mente un’organizzazione della residenzialità che, in particolare per la complessità della non autosufficienza, guardava molto alle strutture, alle regole di assistenza e semplificava invece il punto principale: il benessere della persona. Adesso abbiamo iniziato, non senza difficoltà, ad invertire questo processo e il budget di salute ha rappresentato proprio questa inversione: prima misuriamo le esigenze delle persone e sulla base di queste costruiamo le strutture e le dotiamo delle competenze professionali necessarie. Nelle zone marginali della regione – ha aggiunto il vicegovernatore – questo approccio vale ancora di più, perché sradicare le persone dal luogo dove sono nate, cresciute e hanno gli affetti più cari risulta più doloroso”.

All’inaugurazione, a cui sono intervenuti il sindaco Fabio D’Andrea, il parroco mons.Gianni Pellarini, il presidente e il direttore dell’associazione Vicini di casa, don Francesco Paolo Saccavini e Vittorino Boem, il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e Stefano Mazzolini, Riccardi ha ricordato anche la difficile congiuntura che inevitabilmente ha concentrato molti sforzi del sistema sanitario sulla gestione della pandemia. “Avremmo forse potuto fare di più ma siamo capitati in mezzo a tre emergenze, ora è arrivata anche la guerra. Ieri sono passate nei nostri confini 40mila persone, circa il 50, 60 per cento di chi passa in questo Paese, e non possiamo girarci dall’altra parte di fronte a questa situazione”, ha concluso Riccardi.