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In Val Degano oggi al voto per i Beni collettivi

Domenica 4 ottobre, a Tualiis e Noiaretto, si vota per rinnovare il Comitato di gestione dei Beni collettivi. Subito dopo le due piccole Comunità in Comune di Comegliàns, fra ottobre e novembre, anche altre due proprietà collettive della Val Degano – Givigliana e Tors (Rigolato) e Pesariis (Prato Carnico) – voteranno i nuovi Comitati civici.


Da Muzzana del Turgnano, ove è in corso la prima Festa dei Beni comuni (www.friul.net/vicinia.php), il Coordinamento regionale della Proprietà collettiva sottolinea l’importanza dell’esempio che giunge dal Canal di Gorto.

 

foto da Laboratorio Muzzana
L’incontro promosso a Muzzana (foto da Laboratorio Muzzana)

«Di fronte all’abbandono della montagna e alla profonda crisi della partecipazione popolare alla politica – dichiara il portavoce, Luca Nazzi – le piccole Comunità di Tualiis, Givigliana e Pesariis lanciano un messaggio importante a tutta la Carnia come pure all’intera società regionale. La disponibilità dei candidati e la partecipazione dei “Vicini” dimostra che nei nostri paesi c’è ancora chi non rinuncia all’impegno disinteressato e gratuito a favore del Bene comune; c’è ancora chi crede che boschi, pascoli, campagne e aree di pesca lagunari, posseduti e gestiti collettivamente, possano costituire una risorsa per costruire economie solidali e comunitarie; e c’è ancora chi è disposto a rimboccarsi le maniche per offrire risposte concrete ai bisogni concreti della gente».


Il popolo delle Terre collettive – ricorda Nazzi – «non rivendica diritti, ma doveri: il dovere della solidarietà e della gestione usufruttuaria delle Proprietà collettive; il dovere della reversibilità delle scelte e della trasmissione alle generazioni future di un ambiente integro e in grado di sostentarle».


L’appello del Coordinamento a prendere in seria considerazione l’esempio dei paesi al voto e delle altre Comunità che gestiscono i loro Beni comuni tradizionali è indirizzato in special modo ai sindaci e al legislatore regionale. «Da quest’ultimo ci aspettiamo un intervento concreto perché sia completato senza ulteriori indugi il riconoscimento dei Beni collettivi non ancora accertati ufficialmente (situazione in cui versano oltre 90 Comuni della Regione) e perché si provveda all’effettivo riconoscimento delle Comunità titolari di Assetti fondiari collettivi e della loro autonomia gestionale. Ai sindaci – conclude Luca Nazzi – chiediamo il pieno rispetto del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale e di non porre più insopportabili intralci a quelle Comunità che rivendicano i loro doveri di gestione dei Beni collettivi».