CarniaCultura

In tanti a Tolmezzo per la mostra-omaggio all’impegno politico delle donne carniche

Si è conclusa a Tolmezzo, con notevole partecipazione di pubblico, la mostra itinerante “Che genere di voto? Immagini e parole dalla stampa friulana sul primo voto alle donne 1946-1948”, organizzata dall’Anpi Provinciale e dall’associazione SeNonOra Quando? – Snoq di Udine. L’esposizione, allestita a palazzo Frisacco fino al 1 maggio, ha tratteggiato alcune figure femminili di spicco della politica in Carnia. Ha messo in luce, inoltre, l’esperienza della Repubblica Libera, prima realtà – nell’Italia ancora in guerra – ad aver concesso il voto alle donne, sebbene solo alle capofamiglia. La mostra prossimamente approderà a Maniago, dove si arricchirà di una nuova sezione monografica dedicata al territorio locale.

Il percorso espositivo ha preso le mosse dalla prima chiamata delle donne alle urne, nell’immediato secondo dopoguerra. In Carnia, furono solo sei le candidate alle amministrative del 1946: Maria Bonuzzi e Fiorina Brollo a Tolmezzo, Caterina Bitussi a Ravascletto, Ida Pecol a Raveo e le ampezzane Olimpia Petris e Luigia Martinis (queste ultime furono le uniche due elette). Alcune di queste coraggiose “suffragette” continuarono il loro impegno in politica a vari livelli o nella pubblica amministrazione, altre lasciarono, anche se mantennero sempre l’attenzione per la vita delle loro comunità. Ma chi erano le carniche, che scelsero di impegnarsi in politica? Erano donne di varia estrazione sociale e culturale: insegnanti, commercianti, ma anche coltivatrici dirette e semplici ragazze del popolo di grande formazione culturale autodidatta.

La mostra ha dato uno spazio rilevante alle tre maggiori esponenti della politica declinata al femminile in Carnia. I visitatori hanno potuto, perciò, conoscere la figura di Gisella De Crignis in Baracetti: maestra e partigiana, diresse “La donna friulana”, primo foglio dedicato alla condizione femminile nell’udinese, e fu candidata alle elezioni amministrative del 1946 nel capoluogo friulano. Alla fine degli anni ’60 del Novecento, invece, iniziò l’esperienza politica di Cornelia Puppini D’Agaro, insegnante dalla forte tempra, cofondatrice del Movimento Friuli. Candidata nel 1968 e prima dei non eletti, entrò in Consiglio Regionale in seguito alla scomparsa prematura di Fausto Schiavi nel 1972. Puppini fu successivamente rieletta per tre volte consecutive in Regione, dove concluse la sua esperienza politica nel 1988. Fu anche, dal 1970 al 1985, consigliera a Tolmezzo e prima cittadina di Cavazzo, dal 1975 al 1977. La mostra ha permesso, però, di scoprire soprattutto la prima Sindaca dell’Alto Friuli. Si trattava di Sebastiana Toniutti Plozzer (nella foto), che fu eletta a Sauris e mantenne la carica amministrativa dal 1970 al 1975. Insegnante, figura carismatica, socialista militante, fu partecipe della vita politica dell’intera Carnia, con il suo fattivo contributo allo Statuto della prima Comunità Montana nel 1973/74. Promosse la redazione del piano regolatore generale e poi l’iniziale bozza di una normativa speciale per la montagna friulana, che trovò sintesi nell’emanazione della legge n.2 del 1983 (definita Grado-Sauris), in base alla quale l’amministrazione dell’epoca poté reperire i fondi per recuperare e ristrutturare gli edifici storici del paese. Toniutti Plozzer, inoltre, si adoperò intensamente per tentare di frenare l’abbandono verso il fondovalle, risvegliando il senso di appartenenza ed identità della comunità. Abbandonò presto, tuttavia, l’attività amministrativa, per dedicarsi a quella scolastica. Già da Sindaca, fu promotrice, pertanto, del primo esperimento di scuola primaria a tempo pieno nel plesso finalmente unificato di Sauris di Sopra. Fu risolto così l’annoso problema delle pluriclassi e favorita una migliore integrazione sociale.