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In 800 regalano spettacolo al Giro d’Italia Ciclocross di Osoppo

Mandi da Osôf, Friûl. Un caloroso abbraccio da Osoppo, Friuli, con quello che è il tradizionale saluto di queste terre, più che un ciao una vera e propria benedizione rivolta all’interlocutore, una raccomandazione all’Altissimo. E una benedizione lo è stata per davvero la quarta tappa del Giro d’Italia Ciclocross disputata presso il Parco del Rivellino sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana e l’organizzazione della Jam’s Bike Team Buja con la collaborazione dell’ASD Romano Scotti. Una bella festa dello sport che è segnale di incoraggiamento a tener duro in questi tempi così difficili, a restare sul filo di quell’equilibrio che il ciclocross sa così ben insegnare sin da subito ai suoi praticanti. Non un caso, dunque, perché la gara, oltre a essere valida come campionato regionale del Friuli Venezia Giulia, era anche e soprattutto dedicata alla memoria di un grande lottatore: Jonathan Tabotta.

Per la prima volta dal 2015 non ha piovuto sul parco del Rivellino – fatto salvo un leggero annuvolamento durante la gara delle donne open – ma lo spettacolo non è mancato, perché sul percorso del foliage ricavato su e giù per le fortificazioni ai piedi del forte di Osoppo sono emersi tutti i valori tecnici che rendono esaltante questo sport. Il paesaggio, incastonato dalle prime propaggini delle Alpi Carniche e dipinto dal tripudio fantasioso dei colori autunnali, ha fatto da sfondo a sfide entusiasmanti che, sebbene non abbiano portato in sconvolgimenti in classifica generale – tranne nella gara regina in cui c’è stato un piccolo terremoto – hanno infiammato i cuori del popolo del ciclocross, facendo presto dimenticare gli iniziali – ma necessari – disagi per l’accreditamento e l’ingresso ottemperanti alle norme anti-contagio (consegna delle autocertificazioni, controllo della temperatura, registrazione e consegna dei braccialetti).

«Una bellissima giornata, voglio ringraziare il pubblico, tutti bravissimi, con la mascherina, distanziati al punto giusto, questo è il modo corretto per poter fare le manifestazioni e continuare a vivere il sogno del ciclocross – commenta a nome di tutta la comunità collinare del Friuli Marco Zontone, assessore allo sport del comune di Buja – Voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato in questa fase difficilissima e la famiglia dell’ASD Romano Scotti che ci ha supportato in tutto. Possiamo andare orgogliosi, il Friuli ha dimostrato di essere al top con l’organizzazione anche in periodi di Covid».

«È stata un’ottima giornata di sport, impegnativa per noi e l’organizzazione della Jam’s Bike – gli fa eco Sergio Scotti, vice presidente dell’ASD Romano Scotti – Non è facile far rispettare le norme anti-contagio, ma ci siamo riusciti e anche questa tappa è ormai è in archivio, andiamo alla prossima, a Gallipoli, e speriamo che vada tutto bene, per il futuro dell’Italia. Abbiamo cercato di fare il massimo, un plauso ai volontari e coloro che hanno curato il check-point Covid, perchè sono stati veramente in gamba e senza di loro nulla di tutto questo sarebbe stato in piedi».

Con quasi 800 partenti, 10 maglie rosa assegnate (e due bianche), 8 gare e spazi davvero ampi per potersi distribuire al meglio, Osoppo passa il testimone a Gallipoli, per un radicale capovolgimento di fronte da nord a sud dello stivale in appena sette giorni: sarà la Puglia e le cristalline spiagge sul mare Jonio ad ospitare la quinta tappa consecutiva del Giro d’Italia Ciclocross.


La cronaca delle gare e le interviste

VITTORIA IN BIANCO (Uomini Open) – É successo di tutto nella gara regina di giornata. Dopo una lunghissima fase di studio, proprio quando ci si aspettava un suo attacco, la maglia rosa Jackob Dorigoni (Selle Italia Guerciotti Elite) è clamorosamente uscito di scena per la rottura della catena in un punto lontano dai box, circostanza che lo ha costretto a una lunghissima corsa a piedi con la bicicletta in spalla. Una sorte simile era capitata il giro prima al laziale Antonio Folcarelli (Folcarelli Race Mountain) che ha contemporaneamente scollato entrambi i tubolari. Privata di due dei principali protagonisti, con l’arrembante ritorno di Cristian Cominelli (Scott), la corsa ha assunto un entusiasmante alone di incertezza che ha accompagnato il pubblico sino alla volata finale, superbamente impostata dalla Maglia Bianca della D’Amico UM Tool Marco Pavan. Il piemontese, alla sua prima vittoria in una tappa del Giro d’Italia Ciclocross ha preceduto di poco il trevigiano Filippo Fontana, alfiere dei Carabinieri alla sua prima comparsa stagionale nel cross e il tenace Cominelli, che con la débâcle di Dorigoni e complice la sua martellante costanza, è la nuova maglia rosa. «Alla prima curva è iniziata subito male, ma poi ho cominciato a recuperare, ho sentito di star bene. Meglio di così non poteva andare, una bellissima volata con Filippo Fontana – spiega un incredulo Pavan – È stata una giornata fantastica. Io e i fratelli Borello, Carlotta e Filippo ci alleniamo insieme, il cross è una grande famiglia. La dedica è alla famiglia, alla squadra e a tutti quelli che mi seguono, in primis il mio preparatore».

LA CERTEZZA BARONI (Donne Open) – Per lunghi tratti sono state in cinque in testa alla corsa, ma nel finale è emerso il solito copione, con la Gariboldi e la Bulleri che hanno perso le ruote del trio Casasola-Baroni-Realini e si è deciso tutto in volata, con la veloce maglia rosa che ha battuto la compagna di squadra Realini e la beniamina di casa Sara Casasola (campionessa regionale), che su questo percorso così veloce non è riuscita a fare la differenza.

La toscana della Guerciotti fa un’analisi precisa della sua gara: «È andata bene anche oggi, ma prima di vincere è stata dura, non era facile fare la differenza su questo percorso molto veloce, abbiamo provato a fare un gioco di squadra con la compagna Gaia Realini, allo sprint ho dato tutta me stessa ed è andato alla grande – osserva la Baroni Stiamo andando forti entrambe, ma non siamo solo noi, oggi avere la meglio su Sara Casasola è stata durissima, occorre sempre dare il massimo per ottenere il miglior risultato della gara. La dedica è tutta per la Selle Italia Guerciotti Elite e a una persona particolare che negli ultimi due anni mi ha aiutato molto psicologicamente, standomi sempre vicino».

UN LAMPO ROSA FINO GIÙ IN PUGLIA (Juniores) – Il giorno che vale tutta una carriera giovanile. Il coronamento di un sogno. Vittorio Carrer, alfiere pugliese di Corato (BA) del Team Bike Terenzi, aveva cominciato già domenica scorsa a Ladispoli a sentire il fascino vellutato di una maglia rosa sulla sua pelle: ad Osoppo si è però realizzato il desiderio di una vittoria di tappa al Giro d’Italia Ciclocross, inseguita, sfiorata e mai raggiunta sin dai suoi primi passi da esordiente. È stata la gara più complessa di giornata, la più ricca di parametri tecnici da valutare e densa di protagonisti che fanno ben sperare per il futuro del pedale italiano. Olivo, Cancedda, Dallago, Paletti, Barazzuol, Carrer, cui aggiungere i rientri di Agostinacchio e Siffredi (autori di una lunghissima e incredibile rimonta, partendo dalle retrovie) a dipingere un quadretto ricco di assalti all’arma bianca. Tre giri per capirsi e studiarsi, tre per l’attacco. Ha rotto gli indugi il pugliese facendo leva su una delle sue skill, il salto degli ostacoli in velocità, avendo capito che lì poteva mettere in difficoltà gli avversari e guadagnare quella manciata di metri necessaria a scappar via. Sembrava fatta, quando il rientro poderoso di Enrico Barazzuol, desideroso di riappropriarsi della rosa, ha rimesso tutto in discussione. Arrivo in volata? No di certo, grazie agli ostacoli collocati nella parte finale del percorso Carrer ha nuovamente attaccato, giungendo sul traguardo in una rosa quanto mai luminosa, l’ideale passaggio del testimone per andare giù in Puglia a vivere la quinta tappa, guidati dal più bel testimonial che la regione del sole potesse desiderare. Terzo un bravissimo Luca Paletti, quarto Cancedda, quinto Siffredi per un ordine d’arrivo da incorniciare.

A caldo un (raramente) espansivo Vittorio Carrer ha dichiarato: «È un’emozione unica, non ho mai vinto una tappa del Giro d’Italia, l’ho aspettata sin da troppe stagioni, da quando ero Esordiente. Ero sempre lì ma non avevo quella spinta in più per spuntarla su tutti. Mi sono preparato benissimo ed è arrivata questa bellissima soddisfazione. La prossima tappa si va vicino casa mia, nella mia cara terra di Puglia: adesso il morale è molto alto quindi correre nelle mie zone mi darà sicuramente quella spinta in più che forse nemmeno so di avere. A mio padre, a mio nonno, al Team Bike Terenzi e a tutti quelli che volevano sostenermi dedico il successo di quest’oggi. La mia dedizione al ciclismo mi permette di affrontare trasferte lunghissime, vedere mio padre e mio nonno piangere dalla gioia è la carica motivazionale più bella».

POKER D’ASSI (Esordienti) –  Riccardo Da Rios (Sanfiorese) è un lampo rosa nei colori autunnali del Rivellino: partito in fuga sin dalle prime battute di corsa ha accumulato secondi su secondi dai suoi inseguitori Ettore Fabbro e Luca Vaccher (poi vittima di un problema meccanico agli ostacoli), giungendo trionfante sul traguardo. Non ha vinto, ma arriva nel tripudio generale, Ettore Fabbro: l’atleta di casa del Jam’s Bike Team Buja è secondo, mentre l’umbro Mattia Gagliardoni Proietti è terzo. Fuori dal podio Luca Vaccher. «Ho dei bravi avversari, non è facile vincere, anche se apparentemente sembra semplice visto il poker – commenta Riccardo Da RiosPerò mi impegno e i risultati arrivano. Nei tratti tecnici è proprio lì che mi diverto e gioco con la bici. La dedica è ai miei direttori sportivi, a Luca Bramati e a mio nonno».

Anche in campo femminile è poker di vittorie: Elisa Ferri (Olimpia Valdarnese), dopo una prima fase di gara di controllo, ha la meglio su Ilaria Tambosco (Jam’s Bike Team Buja) e Serena Bassignana (Team Bramati), consolidando – letteralmente blindandola – la sua maglia rosa.

VARI(AZIONI) SUL TEMA (Allievi) – Simone Vari (Race Mountain Folcarelli) infrange lo strapotere di Ettore Prà battendo il veronese della Hellas Monteforte in un serratissimo sprint al termine di una gara senza esclusioni di colpi, decisa soltanto dalla volata dopo che ogni reciproco tentativo di fuga in avanti. Bronzo per Stefano Viezzi (DP 66), che può ben gioire per il titolo regionale conquistato. Dopo aver sfiorato la vittoria nelle scorse gare, il laziale Vari ha trovato pane per i suoi denti sul percorso del Rivellino: «Lo sprint sembrava non finire mai, con l’acido lattico a mille – ha spiegato l’alfiere della Race Mountain Folcarelli – Sono partito un po’ male allo start, con mezzo giro avevo già recuperato la testa della corsa, poi mi sono messo avanti, ho visto che andavo bene e potevo giocarmela. Alle palanche perdevo qualche metro, poi subito dopo recuperavo. Ci ho creduto sino in fondo. La dedica è alla mia famiglia che mi accompagna alle gare e a tutta la squadra».

Tra le ragazze Valentina Corvi, portacolori della Melavì Tirano Bike e Federica Venturelli (Cicli Fiorin) sono state le protagoniste della prima fase di gara. In una gara più combattuta del solito sono serviti gli ultimi metri di gara all’alfiere lombarda della Cicli Fiorin per avere la meglio della Corvi. Ottima terza, seppur mai in lotta per la vittoria, Beatrice Temperoni (L’Equilibrio Cycling School). Federica Venturelli, che ora ha un patrimonio di 27 punti di vantaggio in classifica generale – quasi una gara intera – così ha commentato: «Per adesso sta andando molto bene, sono soddisfatta della vittoria di oggi, senza fango era molto adatto a me. Non so quanto potrà andare lontano la mia stagione di ciclocross, perché sono tutt’ora impegnata anche su strada. Sarà davvero un anno difficile».

UNA FELICE FESTA CASALINGA (Master) – Festa della comunità collinare del Friuli nella prima gara di giornata: gli applausi sono tutti per il bujese della Dp 66 Thomas Felice, che fa sua la corsa dedicata alle categorie amatoriali, portato in trionfo dal pubblico di casa. Nella fascia 1 ha preceduto il carnico Marco Del Missier (Spezzotto Bike Team) e la maglia rosa – sempre più solida – di Fabrizio Trovarelli (Bike Lab). Nella seconda fascia il dominio rosa di Massimo Folcarelli (Race Mountain Folcarelli) è incontrastato, contro il laziale poco hanno potuto Graziano Bonalda (F.lli Rizzotto) e Gianni Panzarini (Race Mountain Folcarelli), mentre brilla il tricolore di Chiara Selva (Spezzotto) in campo femminile, precedendo una tenace Ilenia Lazzaro (UC 2000) e la padrona di casa Alessia Debellis (Jam’s Bike Team Buja). Fuori dal podio la maglia rosa Sabrina Di Lorenzo, che mantiene il simbolo del primato per sole 4 lunghezze.