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In 10 mila a Trieste contro il Green Pass

Migliaia di persone, per la questura 8 mila, per gli organizzatori oltre 10 mila, hanno manifestato oggi a Trieste contro l’obbligo del Green pass attraversando il centro dove forte è la presenza delle forze dell’ordine, scandendo slogan al megafono ed esponendo striscioni.
“Obbligo Green pass è vile ricatto” e “No Green pass no apartheid” sono le scritte comparse su due degli striscioni più grandi. L’intero centro della città è rimasto praticamente bloccato.
Alcuni manifestanti paragonano le misure sanitarie a “fascismo mascherato”, altri hanno urlato frasi contro il primo ministro Mario Draghi.
Tra i manifestanti è stata segnalata anche la presenza di Ugo Rossi, candidato a sindaco di Trieste per il movimento 3V (no Vax) e arrestato nei giorni scorsi dopo disordini e uno scontro fisico con i carabinieri.

La manifestazione si è conclusa poco dopo le 13 con il corteo che, dopo aver stazionato davanti alla sede della Regione Fvg, si è sciolto. Al megafono, proprio in piazza, è intervenuto proprio Ugo Rossi del Movimento 3V (no Vax). “Abbiamo fatto parte del coordinamento del corteo fin dal suo primo appuntamento, a inizio settembre – ha detto -. in questa occasione non portiamo bandiere politiche”, annunciando che nel pomeriggio il movimento si riunirà nuovamente in piazza ma sarà per parlare di economia circolare. L’esponente del movimento no vax si è presentato con un collare medico a causa dei traumi riportati durante i disordini davanti all’ufficio postale nel rione san Giovanni, a Trieste, il 21 settembre, quando era stato arrestato, e poi liberato, con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni aggravate nel confronti dei carabinieri intervenuti all’esterno dell’ufficio. “Mi hanno dato 22 giorni di prognosi”, riferisce Rossi, che ha ribadito di non volersi sottoporre a “questo farmaco sperimentale”, nemmeno dopo il 15 ottobre. “Io sono un libero professionista, ma per i dipendenti contrari continueremo a fare rete e proseguiremo con le azioni legali – ha spiegato -. In un anno e mezzo ho accumulato 20mila euro di verbali per non aver indossato le mascherine o sgarrato durante il coprifuoco: sono soldi che non pagherò mai, anche perché non mi è concesso fare ricorso”.