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Il Milite Ignoto cittadino onorario di Treppo Grande

Sabato scorso il Consiglio comunale di Treppo Grande ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
Al Consiglio, oltre al locale Gruppo A.N.A. con il suo presidente Paolo Patusso, erano presenti i rappresentanti dei Gruppi dei comuni vicini e il Capogruppo della Sezione di Udine Gianni Ciani, oltre alla classe IV della scuola primaria.
Proponiamo l’intervento pronunciato dal sindaco Manuela Celotti.

Il Milite Ignoto, il Soldato Ignoto, è simbolo di tutti i caduti senza nome. Dopo la prima Guerra Mondiale, che comportò la morte di più di dieci milioni di soldati, si decise infatti, onorando la salma di un non identificato soldato caduto al fronte, di riconoscere il sacrificio dei soldati semplici, dei fanti, di coloro che combatterono in prima linea, in modo anonimo, e morirono senza più nemmeno il nome.
La vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale si deve infatti al sacrificio di oltre seicentomila soldati, molti dei quali erano operai e contadini, che vennero mandati al fronte a combattere una guerra tremenda, una guerra di trincea. Soldati che morirono al fronte, in combattimento, che tornarono mutilati o invalidi, che vennero fatti prigionieri e che morirono di fame e stenti all’estero, senza più rivedere il loro Paese e i loro cari.
L’Italia vinse la Prima Guerra Mondiale, annettendo Trento e Trieste e completando così l’opera rinascimentale di unità e indipendenza, ma vinse a carissimo prezzo, e come le altre Nazioni europee dovette poi affrontare una crisi economica e sociale importantissima, che aggiunse alle tragedie della guerra quelle del dopoguerra.
Fu in questo contesto che nel 1920 si decise di onorare una salma sconosciuta e che nel 1921 venne approvata una Legge e venne istituita una Commissione con il compito di individuare undici salme non identificabili, in altrettanti luoghi di battaglia, fra le quali sarebbe poi stata scelta quella del Milite Ignoto.
Conferendo la Cittadinanza onoraria al Milite Ignoto anche il Consiglio comunale di Treppo Grande sceglie dunque di rendere onore ai caduti della Prima Guerra Mondiale e al loro sacrificio. Anche il nostro Comune conta infatti i suoi caduti nella Grande Guerra, i suoi prigionieri e i suoi dispersi.
Sono però convinta che questa cittadinanza onoraria debba rappresentare un forte monito di Pace.
La Prima Guerra Mondiale si scatenò sul fuoco dei nazionalismi aggressivi, della volontà di espansione e annessione, sul desiderio di prevaricazione, basato sulla presunzione che il proprio diritto potesse affermarsi sugli altri. Un nazionalismo aggressivo che divenne poi retorica fascista, e portò alla Seconda Guerra Mondiale, con le sue ben note tragedie.
Nella prima metà del Novecento l’Europa fu attraversata da questo nazionalismo ottuso, che non componeva le aspirazioni e le differenze fra i popoli, ma le enfatizzava, portando guerra, dolore e miseria, fino al più alto grado di negazione dell’esistenza e della dignità dell’Altro, rappresentata dal nazismo e dall’Olocausto.
Davanti al pericoloso risvegliarsi dei nazionalismi e dei sovranismi, davanti al non rispetto dei Diritti Umani sanciti dalla Convenzione di Ginevra e dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea che si consuma, oggi, così vicino alle nostre frontiere, auspico dunque che la memoria di ciò che è stato, e della sua tragicità, ci aiuti a riorientare il nostro agire presente e futuro.
Per questo il Milite Ignoto, attraverso le storie individuali e collettive che in esso si condensano, che sono storie di ideali, di sacrificio, di amore per il proprio Paese, di pietà, ma anche di paura, di sofferenza, di tragedia e di abbandono, deve diventare strumento di Pace, simbolo delle tragedie della guerra e richiamo all’impegno civico e civile che viene a noi richiesto per preservare la pace nella quale abbiamo avuto il privilegio di crescere e vivere.
Tutti noi, cittadini e cittadine, rappresentanti delle Istituzioni, o membri delle Forze Armate, siamo oggi chiamati a difendere e preservare la Pace. Quella pace che nella seconda metà del novecento l’Europa ha finalmente conosciuto, una pace basata sul rispetto fra i popoli, sulla condanna delle prevaricazioni, sul rifiuto della guerra, sull’accoglienza dell’Altro, sulla costruzione di un’identità europea cui i giovani ormai sentono di appartenere.
Come recita la nostra Costituzione all’art.11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Quella salma, che riposa sotto l’Altare della Patria, tumulata dopo la Prima Guerra Mondiale, simboleggia oggi i caduti e i dispersi di tutte le guerre, gli uomini e le donne che si sono sacrificati per consegnarci l’Italia che conosciamo.
Un sacrificio, quello dei soldati al fronte, al quale va associato quello dell’intero Paese, e mi riferisco in particolare alle donne, che hanno avuto un fondamentale ruolo economico e sociale durante tutti i conflitti. Troppo poco inoltre ricordiamo le numerosissime infermiere, o, nel caso del Friuli, le portatrici carniche, che coraggiosamente rifornivano di viveri e munizioni i soldati al fronte. O ancora, durante la Seconda Guerra Mondiale, le donne partigiane impegnate nella Resistenza, che hanno contribuito a liberare l’Italia dal nazifascismo.
Un’Italia che tutti noi, uomini e donne di oggi e di domani, siamo a chiamati a difendere e a preservare, seguendo i Principi fondamentali della nostra Costituzione, impegnandoci per il Bene Comune, scegliendo di comporre i conflitti e di ripudiare la guerra.
Il Milite Ignoto ha una potenza simbolica enorme nel richiamarci al nostro dovere civico, nel promuovere in noi il senso di appartenenza al nostro Paese, nello spronarci a contribuire per quanto possiamo, e in base ai nostri talenti, a costruire il Bene Comune e con esso il progresso materiale e spirituale dell’Italia, come recita l’art.4 della nostra Costituzione.
Che il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Treppo Grande al Milite Ignoto sia dunque strumento per tramandare la memoria delle atrocità della guerra, monito di pace e ricordo indelebile di quanti e quante si sacrificarono per consegnarci un’Italia Unita, Indipendente, Libera e Democratica. E sia anche sprone per le giovani generazioni ad essere protagoniste positive della storia del nostro Paese, cittadini e cittadine consapevoli, partecipi del futuro dell’Italia e costruttori e costruttrici di Pace.