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Il Centro Danza Tito Livio di Tolmezzo eccellenza carnica nella promozione della danza accademica

Il Centro Danza Tito Livio di Tolmezzo è un’eccellenza carnica nella promozione ed insegnamento della danza accademica in tutte le sue varie discipline ed espressioni tecniche: la danza classica, moderna, contemporanea e l’hip hop.

La Direttrice del Centro Danza, Ambra Tesolin, laureata in economia all’Università di Udine e impegnata nella gestione della scuola di danza da 35 anni, racconta il motivo per cui ha deciso di lavorare ed impegnarsi nel mondo del non profit: “Nel nostro Paese il compito di formare, sensibilizzare ed educare i giovani alla Danza, all’Arte teatrale e allo Sport più in generale è quasi totalmente affidato ad entità appartenenti al mondo associazionistico o comunque al terzo settore. Si tratta di organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano dei bambini e ragazzi sul territorio, creano eventi didattici, formativi e contribuiscono in questo modo alla sana e corretta crescita ed educazione sociale delle generazioni future. L’attività, di enorme valenza sociale, viene spesso sottovalutata e gli operatori di questo settore sono per lo più assenti dai tavoli ove si prendono decisioni importanti, tavoli occupati esclusivamente dal sistema politico e da quello economico, ovvero il profit”.

Questo modello di gestione delle decisioni e distribuzione delle risorse, che trae fondamento da teorie di economia politica risalenti alla prima rivoluzione industriale inglese di fine ‘700, ovvero homo homini lupus (massimizzazione del profitto basata su principi di natura egoistica), “vede come risultato della sua applicazione, evidente a tutti, il proprio fallimento, vedi devastazione ambientale, impoverimento culturale, sudditanza del potere politico a quello economico, redistribuzione della ricchezza sbilanciata, aumento esponenzile dell’indice di infelicità – prosegue Ambra Tesolin -.  L’opportunità concreta di oggi, per una reale e positiva svolta, è rappresentata proprio dalla partecipazione ai tavoli ove si prendono le decisioni importanti, dei rappresentanti del Terzo Settore, come interlocutori al pari livello dei sistemi politico ed economico”.

“Questo principio si fonda su contributi già insegnati nelle più importanti Università di Economia Civile del 1700 – prosegue la Direttrice -. Il fine ultimo dell’attività economica dell’uomo è la sua felicità: homo homini natura amicus, l’uomo è per natura amico degli altri uomini. Questi concetti fortunatamente iniziano a trovare qualche riscontro nel mondo sia economico che politico e sono presenti in qualche misura nella neonata legge del Terzo settore”.

“Come esponente della categoria degli enti di terzo settore il Centro Tito Livio e tutte le realtà del mondo sportivo, culturale, sociale eccetera, sono oggi chiamate, con il sostegno della società civile, ad interpretare questo ruolo importantissimo per traghettare un sistema di fatto malato, verso una nuova società di bellezza, cultura, salute, serenità e benessere che possa rappresentare, per le generazioni future, una valida opportunità. E’ tempo – conclude Ambra Tesolin – che tutti i numerosissimi operatori di questo settore si organizzino e sappiano dare il proprio contributo per un futuro migliore e che la società sia pienamente consapevole del ruolo educativo e formativo delle associazioni ed enti del terzo settore che rappresentano, per noi e le prossime generazioni, una delle chiavi della futura felicità”.