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I consiglieri di maggioranza: «Brollo ha pensato alle poltrone personali future»

Con un comunicato stampa congiunto i consiglieri di maggioranza dimissionari Chiara Anzolini, Marco Craighero (assessore), Alice Marchi, Gabriele Moser e Simona Scarsini, hanno approfondito i motivi della loro decisione, che ha portato allo scioglimento del Consiglio Comunale di Tolmezzo. Lo proponiamo integralmente.

 

Ieri, lunedì 31 gennaio alle ore 14.40, dodici tra consiglieri e consigliere comunali hanno rassegnato le proprie dimissioni presso il municipio di Tolmezzo, facendo così decadere l’intero consiglio. Tra questi anche sei componenti della maggioranza che reggeva l’ente: Chiara Anzolini, Marco Craighero, Alice Marchi, Michele Mizzaro, Gabriele Moser e Simona Scarsini. 

Il vero traditore, però, è Francesco Brollo che, soffocato da interessi personali e tornaconti futuri, ha dapprima voltato le spalle alla cittadinanza, disinteressandosi del tema della sanità pubblica e dell’ospedale tolmezzino, e secondariamente ha abbandonato il suo ruolo di guida verso la squadra che l’ha sostenuto e lanciato come amministratore nel 2014. 

Brollo ha cercato un nuovo collocamento nel centro-destra, evidenziando un trasformismo opportunista e immorale, segno di puro arrivismo e incura verso la comunità, come si era già iniziato ad intendere a partire dalla deplorevole vicenda della Comunità di Montagna dove, per ottenere la presidenza poi mancata, l’ex sindaco Brollo ha totalmente abbandonato l’amministrazione cittadina, alimentando un gioco di potere deleterio per tutto il territorio carnico. 

Le avvisaglie di un’insanabile frattura c’erano da tempo. Brollo e il gruppo di De Martino non hanno votato la proposta di tutela dell’ospedale da noi presentata in consiglio comunale e questo lo riteniamo un atto grave sul quale è impossibile soprassedere. Inoltre, ex sindaco e vice avevano promesso la riapertura dell’RSA a gennaio, che non è avvenuta, tanto che i nostri pazienti, in primis anziani e fragili, devono essere tuttora dirottati fino a Cividale o San Vito al Tagliamento. 

Già nella fase più critica della pandemia si era evidenziato lo schieramento del primo cittadino a favore dei vertici regionali e a discapito della popolazione. All’epoca ci è stato infatti negato di portare all’attenzione del consiglio un atto fondamentale che evidenziava le criticità della gestione di Riccardo Riccardi, nuovo mentore di Brollo, in riferimento alla situazione Covid nel nostro ospedale e della Carnia. 

Anche sull’elettrodotto Würmlach – Somplago siamo rimasti inascoltati: l’ex primo cittadino si è piegato, trattando le compensazioni economiche come prioritarie e mettendo in secondo piano la tutela degli abitanti e dell’ambiente, ignorando quanto votato dal consiglio comunale con l’ordine del giorno da noi presentato: a partire dalla necessità di una maggiore incisività sulle richieste di modifica del tracciato, di miglioramento delle schermature e tutela delle zone residenziali o potenzialmente tali della città, oltreché sulle garanzie di monitoraggio e costante manutenzione della struttura, con anche la costituzione di necessari tavoli tecnici. 

Brollo si è palesemente schiacciato su una parte della compagine amministrativa ed è stato sordo a tutte le richieste del nostro gruppo, compresa una serie di punti amministrativi concreti, da noi presentati e su cui non si è mai espresso, tra cui il completamento del centro di aggregazione giovanile e alcune opere pubbliche, quali la realizzazione dell’info point turistico nella piazza centrale e alcune rotonde fondamentali. Anche proposte quali la creazione di un tavolo di monitoraggio della situazione lavorativa inerente le aziende del territorio, e la rivalutazione di sgravi e incentivi per le attività locali sono state ignorate. Inoltre è mancata una necessaria determinazione per ridare slancio al progetto di riqualificazione di Villa Linussio.

La mancanza di lealtà nei confronti del gruppo maggioritario della coalizione, già di per sé inammissibile e irrispettosa degli elettori e delle elettrici, è resa ancor più grave dal tradimento politico di Brollo. L’ex primo cittadino, insieme a Martini, ha infatti preferito cercare contatti con l’opposizione nel tentativo di rimpiazzarci, promettendo posti e poltrone di ogni genere alla Lega e non solo, anziché cercare un confronto franco e diretto con noi. Solo dopo aver contattato tutta l’opposizione il sindaco, fuori tempo massimo, si è interfacciato con Craighero e Scarsini, mostrando mancanza di rispetto e disonestà nei confronti di chi lo ha sostenuto nel tempo. 

Lo stesso atteggiamento si era verificato in occasione delle dimissioni dell’assessora Alice Marchi. Queste dimissioni, evidente sintomo di una situazione critica e presagio di imminente rottura, sono state ampiamente sottovalutate, insieme a tutto ciò che da noi è stato più volte espresso all’interno di diverse riunioni e incontri personali e collettivi. 

Vista la situazione ormai insostenibile, l’atto di rottura che abbiamo compiuto, giunto al termine di una ponderata e sofferta valutazione, risulta l’opzione ottimale al fine di ripartire al più presto con una nuova amministrazione. Il commissario straordinario, in carica per soli tre o quattro mesi, avrà la possibilità di approvare comunque il bilancio e i bandi per il PNRR, secondo quanto già, responsabilimente anche col nostro apporto, inserito nella programmazione del Comune. 

Se si è arrivati a questo punto il tutto non va inteso come un capriccio, ma come la presa d’atto di un inevitabile disfacimento. La responsabilità di quanto avvenuto è da imputare al sindaco, che ha pensato solo a sé stesso e non a una squadra per il futuro della città. Siamo noi a lasciare a testa alta, consci di aver fatto tutto il possibile per salvare la situazione e consapevoli di aver svolto il nostro ruolo con dedizione fino all’ultimo giorno.

IL VIDEO CON LE PAROLE DI MARCO CRAIGHERO

IL VIDEO CON LE PAROLE DI CHIARA ANZOLINI