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Già 2 mila visitatori per i “Celti sui Monti di Smeraldo”

Straordinario successo di pubblico per l’importante mostra  “Celti sui Monti di Smeraldo” in corso al Museo archeologico di Zuglio. Oltre duemila, finora, i visitatori giunti nell’antico insediamento romano della Carnia da tutto il Triveneto e dalle vicine Slovenia ed Austria.

Un viaggio nell’età del ferro alla scoperta della storia dei Celti nell’arco alpino orientale attraverso l’esposizione dei reperti più significativi, rinvenuti in un ampio territorio compreso tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Slovenia occidentale e Carinzia.

Il titolo della mostra evoca il paesaggio della Carnia percorsa tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C., da guerrieri transalpini che si soffermarono sulle alture più strategiche, in posizione dominante rispetto ai corsi d’acqua lasciando offerte rituali a divinità sconosciute ed utilizzando le necropoli delle genti già stanziate in quelle zone. Ma fin dal V secolo a.C. stranieri abbigliati alla maniera celtica, si erano inseriti all’interno delle comunità locali.

Numerosi gli studiosi coinvolti e di grande rilievo l’elenco delle istituzioni che hanno collaborato all’esposizione, appoggiata e sostenuta da Enti privati e pubblici. L’Amministrazione comunale di Zuglio, guidata da Battista Molinari,  ha realizzato questo importante progetto in occasione del ventennale di apertura al pubblico del Museo, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e con molteplici Musei: i Civici Musei e Gallerie di Storia ed Arte di Udine, i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, il Landesmuseum für Kärnten di Klagenfurt, il Museo Archeologico Nazionale di Cividale, il Museo di Storia Naturale e Archeologia Città di Montebelluna (TV), il Museo di Archeologia e Scienze Naturali “Giuseppe Zannato” di Montecchio Maggiore (VI), il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore di Pieve di Cadore (BL), il Museo Archeologico del Friuli Occidentale – Castello di Torre di Pordenone, il Museo archeologico di Tolmino e il Museo Archeologico Nazionale di Lubiana.

La rassegna si apre con la sezione  “Primi Celti a Nordest” dove viene dato risalto a materiali rinvenuti  nelle aree funerarie individuate a Montebello Vicentino, Montebelluna e Paularo-Misincinis: la composizione dei corredi tombali indica la mobilità non solo individuale ma anche di gruppi di stranieri, che via via si integrarono con la popolazione locale, dando vita così a nuove produzioni originali, come le fibule tipo Paularo. Eccezionale un gancio di cintura traforato da Montebello Vicentino che raffigura tre coppie di animali sovrapposti e affrontati che trova precisi confronti nell’area celtica ticinese.

La seconda sezione è dedicata invece ai luoghi di culto tra Cadore e alto Isonzo. I due principali contesti esposti, la straordinaria deposizione di armi e cavalli scoperta di recente a Caporetto e il luogo di culto militare di Monte Sorantri di Raveo, il primo finora noto per questa tipologia in Italia, rientrano nei casi di aree consacrate dove venivano conservate le spoglie di nemici vinti o venivano dedicate offerte di armi alle divinità.  Molte armi  ma anche altre offerte provengono dal santuario cadorino di Lagole di Calalzo, da varie località della Carnia, dall’alto Natisone e Isonzo.

Da ultima la sezione dedicata alle necropoli in uso tra il III e I secolo a.C., rappresentata da diversi corredi  funerari, emblematici del Celtismo finale, da Montebelluna a S. Floriano di Polcenigo a Dernazzacco, a San Servolo e San Canziano del Carso fino a Reka, Santa Lucia di Tolmino e Caporetto. Si possono così ammirare le lunghe spade citate da Giulio Cesare e le lance, spesso ritualmente ripiegate che caratterizzano i personaggi maschili. Preziosi ornamenti d’argento spiccano invece nelle tombe femminili. Nè mancano i famosi torques , collane intrecciate in bronzo e in argento, che tanto hanno contributo al fascino del Celtismo, tra il Veneto orientale e il golfo di Trieste. Il percorso si conclude con una piccola ma preziosa sezione numismatica.

La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre 2015 il mercoledì e giovedì dalle 9.00 alle 12.00, venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.