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A Gemona si inaugura il Laboratorio didattico sul Terremoto

A quarant’anni dagli eventi sismici del 1976 viene inaugurato il Laboratorio didattico sul terremoto, finanziato dal GAL Open Leader grazie al bando previsto dal Piano di Sviluppo Locale 2007-2013 e riservato alle strutture con finalità culturali. Il progetto ha coinvolto due soggetti, uno di natura pubblica (il Comune di Gemona del Friuli) e l’altro di natura privata (il CEA Mulino Cocconi – Associazione per l’Ecomuseo delle Acque). Ciascun partner ha realizzato una o più parti dell’intervento complessivo e uno dei due, l’Ecomuseo, si è impegnato a gestire la struttura a conclusione del progetto.

Venerdì 20 maggio
Gemona del Friuli – Laboratorio del terremoto, piazza Municipio 5 – ore 20.30

Incontro pubblico “1976-2016: quarant’anni dopo l’Orcolat”
Intervengono:
Barbara Grillo geologa
Carla Barnaba sismologa del Centro Ricerche Sismologiche Udine – INOGS
“Il terremoto del 1976 a Gemona: geologia e sismicità”
Andrea D’Odorico ingegnere, Vigili del Fuoco – Comando di Udine
“Gli effetti del terremoto sugli edifici”

Il terremoto del Friuli colpì principalmente i comuni della media valle del Tagliamento alle ore 21:00:12 del 6 maggio 1976, con ulteriori scosse l’11 e il 15 settembre. Raggiunse un valore di magnitudo di 6.5, fra i più alti mai registrati nell’Italia settentrionale, equivalente al IX-X grado della scala Mercalli. I danni furono amplificati dalle condizioni del suolo, dalla posizione dei paesi colpiti e dalla vetustà degli edifici. Il monte San Simeone venne indicato inizialmente come epicentro e divenne per tutti i friulani il simbolo dell’Orcolat. Lo spostamento provocato dal sisma è stato dell’ordine di mezzo metro. Questo è avvenuto per il continuo accumulo di energia lungo le faglie della fascia prealpina friulana, dovuto alla convergenza tra le placche Africana ed Euroasiatica, con una velocità di circa 1,5-2 mm/anno. In pratica la crosta si accorcia lungo l’asse Nord-Sud e le montagne si allungano lungo la fascia Est-Ovest, che è la direzione principale delle faglie della zona. Queste faglie sono fratture della roccia che possono raggiungere anche i 10 km di profondità con una inclinazione di pochi gradi. La geologia/sismicità del Gemonese e la tipologia dei danni che un terremoto provoca agli edifici costituiranno gli argomenti dell’incontro, anche perché negli ultimi decenni sono stati fatti grandi passi avanti nella ricerca scientifica e nell’edilizia in ambienti a rischio sismico.

Sabato 21 maggio
Gemona del Friuli – Laboratorio del terremoto, piazza Municipio 5 – ore 17.30

Inaugurazione del “Lab Terremoto”
Intervengono:
Loris Cargnelutti assessore alla protezione civile del Comune di Gemona del Friuli
Marina Londero assessore alla cultura del Comune di Gemona del Friuli
Francesca Comello presidente del GAL Open Leader
Luciano Sulli direttore della Protezione Civile FVG

Il Laboratorio didattico sul terremoto offre la possibilità di un apprendimento multidisciplinare del fenomeno sismico attraverso un approccio fortemente interattivo e partecipativo. È costituito da un percorso espositivo con cui vengono approfonditi argomenti complessi (la struttura della Terra, la teoria delle placche, l’origine e la tipologia dei terremoti, gli strumenti di rilevazione e misurazione, le misure di prevenzione, la geologia dell’Italia, del Friuli e del Gemonese) attraverso un linguaggio accessibile ma rigoroso. Ai pannelli riccamente illustrati si accompagnano alcuni exhibit, vere e proprie postazioni interattive che consentono di “simulare” i fenomeni o di scomporli in modo da individuare fattori e dinamiche. Il Laboratorio fa parte di un percorso territoriale sul terremoto in Friuli comprendente una serie di itinerari per valutare sul campo le tracce e i segni dei fenomeni che sono alla base della formazione e dell’evoluzione del territorio del Gemonese e le modalità con cui si è proceduto nella ricostruzione assurta a modello nazionale.