Gemona, al rush finale la raccolta firme per il referendum contro la Riforma sanitaria
I Comitati gemonesi a difesa dell’Ospedale San Michele ripresenteranno il referendum abrogativo della riforma sanitaria Serracchiani/Telesca e stanno completando la raccolta di firme necessarie per riproporlo. “Un anno fa il Centrosinistra, con speciosi tecnicismi – ricordano gli attivisti dei Comitati – lo ha bocciato in Consiglio regionale dove ha la maggioranza, ma noi, ritenendo che il popolo è sovrano, lo chiederemo nuovamente”.
Non si ferma dunque la lotta e nel frattempo gli aderenti ai Comitati puntano il dito su altre criticità: “L’AAS 3, che non ha ancora risposto sul perché ha appaltato il CUP a una cooperativa romana e ci ha messo anni per appaltare il necessario rifacimento del tetto dell’Ospedale. Un argomento quest’ultimo da noi sollecitato più volte e oggetto anche di interrogazioni a vario livello. Che la Regione voglia colpire questo territorio è dimostrato poi dal fatto che l’elipiazzola, pur prevista dal Piano Urgenze/ Emergenze e dai PAL aziendali, è ben di la’ da venire e naturalmente non si parla di attrezzarla per il volo notturno. Ricordiamo che il San Michele è l’unico Ospedale aziendale con uno spazio interno alla struttura, dove potrebbe essere collocata, ma evidentemente il veto è politico. Abbiamo segnalato che vanno sostituiti due medici del PPI che sono andati via. Anche qui nessuna risposta e così i colleghi di San Daniele e Tolmezzo, con un organico già scarso, li debbono sostituire”.
“E’ forse una subdola manovra per eliminare il PPI gemonese? – si chiedono i Comitati – i PS di Tolmezzo e San Daniele sono saturi, come pure le due strutture con la mancanza di Gemona. Inoltre gli accessi al PPI gemonese permetterebbero la presenza, come ante riforma, di un P.S. con annessa Area di Emergenza. Cosa che noi non ci stancheremo di chiedere a questa sorda Amministrazione regionale e anche e soprattutto alla prossima. Infine denunciamo un taglio al servizio oncologico di Gemona. Un tempo era operativo da lunedì a venerdì, con un medico e due infermiere. Ora solo su due giorni con un medico e una infermiera. Così i pazienti oncologici sono obbligati a fare riferimento su Tolmezzo o San Daniele, con gli immaginabili gravi problemi di spostamento e soprattutto fisici, legati alla chemioterapia”.
Vergognosa amminstrazione regionale ,con una presidente che punta a un ministero e obbedise agli ordini impartiti dal PDiota. Continuare senza tregua la lotta,dove si firma? Eccellenza e ospitalità era al top,io ebbi tre ricoveri ,mi trovai benissimo mi dispiacerebbe che lo chiudessero a causa delle decisini regionali,andremo pure a votare per la regione,ci ricorderemo
Sono anche io per il mantenimento dell’ospedale di Gemona ma se ci sono persone poco educate che ci danno del PDiota non sperate che molti di sinistra vengano a votare a favore dell’ospedale. quindi se volete più consensi moderate certi termini in modo più civili, grazie.
Un partito che é stato capace di obbligare i genitori a sottoporre i propri figli a un mix di vaccini, pena multa e divieto di accesso alle scuole materne, é un partito capace di tutto e di peggio!
Popolo sovrano? Ma per favore!
Abbiamo un governo che ha “affidato” il ministero della Salute ad una persona che non ha ancun barlume di conoscenza medica!
Diploma di liceo classico e… amministra, dispone, ordina, impartisce… OBBLIGA!!
A me risulta fin troppo evidente i perché di tali “lungimiranti” collocamenti.
E c’é da dire che sra cosa dei vaccini poi, é tutta italiana! Non é una disposizione per allinearsi all’Europa! E’ ben altro invece..!!
Spero solo che si possa ancora avere il diritto di voto in questo paese allo sbando, dato che é il terzo governo che é “in carcica” sena legittimazione alcuna!
Concordo con il post precedente: siamo un Paese allo sbando. E la prima efficace dimostrazione sono proprio le parole del commento. Mescola parole come “obbligo”, “partito”, “governo”, “legittimazione” con una superficialità e una mancanza di conoscenza del funzionamento delle istituzioni democratiche disarmanti. Sono slogan che leggiamo quotidianamente sui siti dei Comitati. Slogan pericolosi, perché è sull’ignoranza delle regole dei sistemi liberali che hanno sempre prosperato i leader autoritari. Ricordo solo a Marco che chi sta goverando oggi, a livello statale come a livello regionale, è stato legittimato da un voto popolare in base e nel rispetto delle procedure definite dalla Costituzione repubblicana promulgata nel 1947. Le scelte che il governo regionale (o statale) hanno compiuto in questi anni possono non essere condivise, ma non serve per questo ritenere violata la sovranità popolare, non serve dare dell’idiota a chi è iscritto a un partito diverso dal proprio, né insultare la presidente della Regione o l’assessore alla sanità, come quotidianamente avviene sulla pagina Facebook dei comitati. Purtroppo lo sbando di questo Paese non sta solo nelle classi dirigenti, ma nell’inciviltà diffusa dei cittadini.
@ ivano p.
Credevo che il voto fosse un DIRITTO!
Ma probabilmente , quando é salito Monti e poi Letta e poi Renzi ero distratto e mi son dimenticato di recarmi al seggio solo io!
Alle prossima scadenza, vedrò di stare più attento! Grazie.
@ marco.
Gentile Marco, forse sarebbe utile che lei considerasse il fatto che l’Italia è una repubblica parlamentare. Il capo del governo non viene scelto in modo diretto dagli elettori, ma da una maggioranza parlamentare, che può cambiare nel corso della legislatura e che può affidare l’incarico a persone diverse. Questo è il sistema che vige in Italia dal ’47 a oggi, diverso dal presidenzialismo statunitense o da quello francese. Chi sostiene che questo governo, come quello di Letta o di Monti (ma anche di moltissimi altri di precedenti legislature), sia illegittimo e neghi il DIRITTO di voto, dimostra di possedere ampie lacune nella conoscenza della Costituzione e della storia italiana degli ultimi 70 anni. E farebbe bene a mettersi ad approfondire la questione, per non rischiare di fare la figura del cittadino ignorante.
Vorrà dire che rimarrò ignorante! Sempre meglio di essere un bugiardo come il Suo Presidente, che aveva dichiarato in maniera appassionata ai quattro venti che in caso di sconfitta al Referendum si sarebbe dimesso e non avrebbe accettato “governicchi” vari!
Ma si sa, in politica si può dire qualsiasi cosa, salvo poi ritornarci sopra con argomentazioni varie pur di giustificare il cambio di rotta e mantenersi ben saldi al timone.
Ma anche qui, lei avrà senz’altro le giuste considerazioni e giustificazioni.
Ma se posso e me lo permette, approfitterei della sua conoscenza di diritto, per chiederle cosa ne pensa sull’obbligatorietà dei vaccini.
Quei medici che hanno evidenziato le possibili correlazioni tra vaccinazioni multiple e autismo, e quei giudici che han evidenziato l’anticostituzionalità di tale imposizione, son tutti dei fuori di testa?
La libertà di scelta può essere condiderata ancora un diritto?
Grazie!
@ marco.
Signor Marco, non so a quale Presidente si riferisca. Non faccio parte di alcun partito, né squadra di calcio, né movimento politico (a differenza di lei, da quanto posso intuire). Libero di pensare tutto il male possibile degli attuali governanti, mi accodo anch’io se vuole, ma la prego di non confondere il piano della critica politica con quello delle procedure democratiche, che, almeno al momento, rispettano i criteri fissati dalla Costituzione. Un rappresentante comunale come lei dovrebbe fare più attenzione a questi aspetti ed evitare di cadere in un banale qualunquismo.
Dei vaccini non so cosa dirle. Non conosco nessuna persona dotata di un minimo di razionalità che vi si opponga. Se lei sa di università, istituti o enti di ricerca che siano contrari alle vaccinazioni ce lo faccia sapere. Siamo tutt’orecchi…