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Galleria Comelico, Anas: «Chiusura notturna e senso alternato di giorno». Ma i sindaci non ci stanno

Si è tenuta lunedì, in modalità telematica, la prima riunione del tavolo tecnico di confronto sul piano dei lavori della galleria “Comelico”, lungo strada statale 52 “Carnica” in provincia di Belluno.

Al tavolo tecnico hanno preso parte oltre ai rappresentanti Anas, i Sindaci dei Comuni di Comelico Superiore, Danta di Cadore, San Nicolò Comelico, San Pietro di Cadore, Santo Stefano di Cadore e Sappada oltre agli esponenti delle Forze dell’Ordine e dei servizi di tutela del territorio, nonché un rappresentante della Dolomiti Bus per tenere debito conto della necessità dei servizi di soccorso e del trasporto pubblico locale nella pianificazione della gestione del traffico

Nel corso dell’incontro – in attesa che vengano formalizzate la nomine dei professionisti incaricati dagli enti territoriali – Anas ha ribadito che gli interventi, ritenuti improcrastinabili innalzeranno sensibilmente gli standard di sicurezza della circolazione stradale ed il comfort di guida scongiurando il rischio di ulteriori, ripetuti e comunque non risolutivi interventi di manutenzione localizzata dell’opera. I suddetti interventi rientrano nel Piano viadotti e gallerie predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Come convenuto nel corso della riunione tenutasi in Prefettura a Belluno lo scorso 22 dicembre, lo scenario di cantiere ritenuto più adeguato è quello che prevede la galleria chiusa al traffico durante le ore notturne e aperta al traffico a senso unico alternato durante il giorno. Tale ipotesi determina il minore disagio possibile per l’utenza anche se comporta un aumento dei tempi di ultimazione dei lavori che si prevedono in 745 giorni. Rimarrà sempre consentito il transito ai mezzi di emergenza mediante la definizione di un protocollo condiviso anche esso oggetto del tavolo tecnico.

Il tavolo tecnico di confronto permanente nasce per condividere e concordare con il territorio la gestione della mobilità, dei percorsi alternativi e per minimizzare l’impatto ed il disagio conseguente all’avvio dei lavori.

Nel corso della riunione, Anas ha illustrato il progetto, definendone l’articolazione tecnica e la conseguente impossibilità di dividere l’intervento in fasi separate, che avrebbero durata pluriennale ponendo in ulteriore difficoltà il territorio.

Anas ha esposto anche nel dettaglio le caratteristiche di cantierizzazione, che consentono di realizzare gli interventi più impattanti in orario notturno e di eseguire le restanti lavorazioni – in sicurezza sia per le maestranze che per il traffico veicolare – mediante l’istituzione del senso unico alternato in orario diurno. Sono state illustrate le analisi di traffico (sia leggero che pesante) oggi transitante nella galleria al fine di stabilire le fasce di apertura con relativa direzione più idonee per il territorio, tenendo conto anche delle corse del trasporto pubblico locale.

Infine è stato specificato che verrà data ampia comunicazione all’utenza, sia attraverso il corredo segnaletico sul posto, sia attraverso una campagna informativa dedicata all’utenza oltre che ad un aggiornamento settimanale sull’avanzamento dei lavori per tenere informati e aggiornati, in piena trasparenza, gli Enti territoriali.

Le attività del tavolo tecnico sono state aggiornate al 17 febbraio per valutare in particolar modo la soluzione di minor disagio per il trasporto pubblico locale, mentre gli Amministratori Locali intervenuti non hanno ritenuto di offrire un contributo di valutazione sulle soluzioni viabilistiche proposte, limitandosi a richiedere la realizzazione di viabilità alternative prima dell’esecuzione dei lavori.

“Se l’Anas pensa che arriveremo con una posizione diversa si sbaglia – afferma il presidente dell’Unione montana, Giancarlo Ianese –. Continueremo su questa linea e l’Anas dovrà rivedere i suoi piani. Non possiamo distruggere il Comelico e non permetteremo che questo accada”. Ianese sottolinea che gli stessi responsabili della società stradale hanno dichiarato che attualmente, per la galleria Comelico, non vi è pericolo di crollo ma che sono necessari interventi di messa in sicurezza. I sindaci e il rappresentante del Comitato Galleria Comelico Bis hanno inoltre sottoscritto un documento in cui rimarcano che i 745 giorni di chiusura potrebbero salire ad oltre mille, per gli imprevisti che normalmente si verificano: una situazione che porterebbe ad un disastro socioeconomico, scolastico e sanitario per tutto il comprensorio. Pertanto hanno chiesto che i lavori di messa in sicurezza vengano effettuati nelle ore notturne solo dopo aver dato al Comelico un’altra strada di accesso, da tradursi o con la vecchia strada “dla val” o con la costruzione della seconda canna, il cui progetto è stato approvato da Anas ancora nel 2004.

Sul punto Anas, pur manifestando la massima disponibilità a collaborare nel perimetro del proprio ruolo di gestore stradale su viabilità non di propria competenza, ha ribadito che – indipendentemente dalla concreta data di avvio dei lavori, che sarà definita al termine dell’iter progettuale di cui il tavolo tecnico è parte integrante – le tempistiche pluriennali degli interventi richiesti dalle Amministrazioni intervenute non sono compatibili con le necessità attuali della Galleria Comelico.