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Festa della Musica a Prato Carnico con Paola Selva e Edoardo De Angelis

Domenica 21 giugno con la Festa della Musica nella Chiesa Parrocchiale di San Canciano Martire a Prato Carnico, prende avvio la 3a edizione del Festival dell’Archeologia Pubblica “senzaConfini”, finanziato dalla Regione FVG e promosso dall’Associazione Culturale CulturArti (A.C.CulturArti) di Udine in partnership con il Comune di Prato Carnico, l’Associazione Turistica Pro Val Pesarina, il Comune di Tavagnacco, il Comune di Torreano, il Comune di Ronchis, il Comune di Auronzo di Cadore, il Comune di Zagarolo, l’Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia e l’Associazione scuola per la ceramica di Villa Sulis.

L’archeologia pubblica è quell’area di studio che sviluppa il dialogo tra gli archeologi e il grande pubblico, ponendo al centro il ruolo sociale dell’archeologia, per coinvolgere i cittadini nella riscoperta del proprio passato, facendo in modo che la ricerca agisca in modo positivo sull’identità e sui valori della comunità locale. Il Festival dell’Archeologia Pubblica “senzaConfini” ha l’obiettivo di stabilire una serie di punti fissi nel campo della partecipazione del pubblico all’universo dell’archeologia, sia nella pratica che nel dibattito teorico. Lo scopo è quello di contribuire alla programmazione di azioni mirate in questo settore, che sfocia nella tutela complessiva del patrimonio culturale attraverso il turismo e l’accoglienza nei siti e musei, con mostre, laboratori didattici, conferenze e molte altre azioni artistiche e culturali.

Domenica 21 si parte alle 17 con “Per terre e per musiche” di Paola Selva. Chitarra e archeologia, due mondi apparentemente lontani. Ma ogni chitarrista sa che la testimonianza più antica finora scoperta dell’esistenza della chitarra è un bassorilievo ittita risalente al XIV secolo a.C.; e da lì la chitarra ha percorso una via ben tracciata che l’ha vista presente tra Medio Oriente ed Europa. Ora in tutto il mondo. Le vie di comunicazione sono sempre state fondamentali per lo scambio culturale e così anche per quello musicale. Paola Selva, con la sua chitarra, ripercorrerà alcune di queste vie, intrecciandole con il suo personale percorso artistico, che nasce dalla volontà di oltrepassare il confine musicale esplorando luoghi, riportando alla luce vissuti, scavando nelle Culture, affrontando strade solcate o anche solo immaginate.

Alle 18.30 ecco le “Storie da raccontare” del cantautore romano Edoardo De Angelis, uno spettacolo in cui si proverà a cucire insieme, con il filo del sentimento, canzone d’autore e archeologia. Quali sono gli elementi che possono avvicinare il lavoro del cantautore a quello dell’archeologo? Quest’ultimo scava, entra con i suoi strumenti nella terra, per cercare cose, oggetti, memorie che il passato ha sepolto. Chi scrive canzoni sulla vita e sui sentimenti delle persone, sulla loro storia, sulla loro posizione nel mondo, in fondo esercita un mestiere non troppo differente: scava nelle pagine del tempo, negli umori che distinguono un’anima da un’altra anima. Il cantautore, se ascoltato, è come il richiamo di una voce interiore che può aiutare a percepire sottili tracce, pensieri a volte apparentemente perduti, a volte solo accantonati. La canzone d’autore è un setaccio attraverso il quale la sabbia, la terra delle cose e del tempo passano, lasciando piccoli tesori di comprensione e umanità.

L’ingresso a entrambi i concerti è gratuito. Nel rispetto delle normative vigenti e per una migliore organizzazione degli spazi è preferibile inviare un’e-mail di prenotazione all’indirizzo ac.culturarti@yahoo.com, indicando il numero di partecipanti (cognome e nome) e se si tratta di persone conviventi.

 

BIO ARTISTI

 

Edoardo De Angelis
Dall’inizio degli anni settanta, epoca d’oro del Folkstudio e del cantautorato italiano, ha scritto per sé e per altri, prodotto astri nascenti che si sarebbero poi affermati (Francesco De Gregori) e altri nel pieno della maturità artistica (l’indimenticabile Sergio Endrigo), credendo fortemente nella diffusione dello scrivere e interpretare la canzone come strumento principe della narrazione. Di questo suo amore per la canzone come forma d’arte, De Angelis ha fatto una ragione di vita e di lavoro. Più di venti album, in quasi mezzo secolo di attività, e infinite collaborazioni, da Mina a Tosca e Paola Turci, da Albertazzi, Camilleri, Paolini, Marcorè, a De André, Battiato, Dalla, Ron, Venditti e molti altri. Tra i suoi impegni sociali spicca quello contro la violenza, soprattutto nei confronti dell’universo femminile. Legato al Friuli da un felice vissuto e forti amicizie, ha partecipato più volte a Mittelfest, è stato direttore dei progetti speciali per Folkest, è nel comitato artistico di Canzoni di Confine. E’ direttore artistico del Festival Frattempi.

Paola Selva
Dopo un lungo background classico, qualche anno fa Paola Selva ha allargato il suo ventaglio musicale abbracciando la chitarra acustica con la quale ha raccolto molto presto lusinghieri consensi: 2° premio al Festival “Acoustic Franciacorta”, finalista al Concorso “Obiettivo Maf” e 1° Premio ADGPA. È stata invitata a suonare in importanti festival (Ferentino Acustica, Un Paese a Sei Corde, Rendez-Vous ADGPA, Madame Guitare, Taranto RiSuonata, Festival Guitare a Issoudun, Holy Grail Show a Berlino,…) e collabora stabilmente con la cantautrice Rebi Rivale e il contrabbassista Filippo Tantino. Nel 2019 ha realizzato il CD “Legno e Vento”, che ha riscosso un ottimo successo con positive recensioni (rivista Chitarra Acustica, quotidiano Messaggero Veneto, sito americano Minor 7th, ecc.) e vendite in Italia e all’estero (Francia, Germania, Austria, UK, USA). Paola Selva scrive musiche sue e arrangia quelle di altri, spesso girovagando attraverso il mondo della musica popolare nella quale respira suoni, tradizioni e idiomi che poi ripropone in chiave acustica. I suoi concerti sono stati definiti “un racconto sonoro condotto sulle corde della chitarra in una chiave eclettica e personale, sospesa tra antico e moderno, tra sogno e danza”.