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Fantoni porta Gino Valle al Salone del Mobile di Milano

Rosso Minio: è questa la tonalità che caratterizza quest’anno lo stand Fantoni al Salone del Mobile di Milano, che si apre martedì 16 aprile.  

L’azienda di Osoppo, infatti, ha deciso di omaggiare l’architetto Gino Valle – di cui sono appena stati celebrati i cento anni dalla nascita – presentando la più importante novità del 2024 in uno dei colori che lui ha spesso utilizzato per le sue architetture, il rosso Minio. 

Il nuovo sistema parete TM coniuga elementi stand alone con pareti attrezzabili e modulabili, consentendo di progettare spazi di lavoro personalizzati, riservati e al tempo spesso facilmente riconfigurabili. Queste soluzioni sono sviluppate per creare sia meeting room che spazi lavorativi o di breakout, dotate di accessori applicabili sia internamente che esternamente per attrezzare al meglio ogni parete.

Oltre a questo sistema presentato in anteprima mondiale al quartiere fieristico milanese, molti saranno i riferimenti sullo stand al rosso Minio. Lo stesso che caratterizza le facciate di diversi edifici firmati dall’architetto udinese, come palazzo Talmone di via Mercatovecchio a Udine e Casa Manzano nell’omonimo paese, realizzati entrambi tra il 1963 e il 1965.

“Abbiamo voluto sposare un’idea innovativa, come il sistema TM, al ricordo di uno dei protagonisti friulani dell’architettura del Novecento così vicino alla Fantoni – ha commentato il presidente del gruppo di Osoppo, Paolo Fantoni -. La mostra dedicata a Gino Valle, allestita a Casa Cavazzini a Udine e che è stata prolungata fino al 5 maggio, ha consentito di far scoprire e riscoprire a molti, compresi tanti friulani, la grandezza di un architetto figlio di questa terra ma dal respiro internazionale che ha saputo dare una personalità riconoscibile all’edilizia civile e industriale, coniugando eleganza con funzionalità. Le stesse caratteristiche che abbiamo voluto instillare nel sistema TM. ‘Portare’ Gino Valle con noi al Salone del Mobile, quindi, rappresenta un ulteriore omaggio alla lunga collaborazione avuta con lui e un segno di ringraziamento per quanto ci ha lasciato”.