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Ex Alloggi militari di Chiusaforte, Zilli (LN): “Metà vadano ai friulani in difficoltà”

L’audizione richiesta dalle opposizioni, in VI Commissione presieduta da Franco Codega (Pd), per l’assessore Gianni Torrenti in materia di immigrazione e di iniziative di accoglienza a favore dei richiedenti asilo, è stata l’occasione per presentare una serie di dati aggiornati ma anche per sottolineare, alla fine, la necessità di approfondire un quadro in evoluzione e da affrontare in prospettiva e in maniera integrale. Una sollecitazione avanzata in particolare dal consigliere Riccardi (FI) – dopo le molte domande specifiche da parte di Zilli (LN) e Novelli (FI) e le considerazioni di Zecchinon (Pd) sull’irritualità della convocazione della Commissione -, raccolta dal presidente Codega e condivisa dallo stesso Torrenti che si è detto disponibile a un aggiornamento politico oltre che numerico della situazione.

Gianni Torrenti
Gianni Torrenti

Quanto ai dati illustrati da Torrenti -, sullo sfondo della situazione internazionale riguardante i transiti, con la rotta balcanica bloccata e il riflusso dall’Austria quantificabile in una decina di casi al giorno – nel periodo dal 1 gennaio al 15 aprile 2016 le domande pervenute sono complessivamente 961 e 871 quelle esaminate. Quanto ai Paesi di provenienza i dati vedono in testa il Pakistan (400 domande esaminate su 456 pervenute) e l’Afghanistan (335 su 379), seguiti a distanza da Ucraina, Bangladesh, Kosovo, Nigeria, cui si aggiungono molti altri Paesi con singole o poche unità. Drastica la riduzione dei tempi di attesa. Al 18 aprile scorso le presenze rilevate dalle Prefetture indicano 681 stranieri nella provincia di Gorizia, tutti giunti autonomamente; 738 in quella di Pordenone di cui 110 trasferiti dal ministero; 1459 in quella di Udine (66 i trasferiti); 770 nella provincia di Trieste (31 i trasferimenti stabiliti dal ministero), per un totale generale di 3648 presenze quando nei mesi di gennaio, febbraio e marzo le persone accolte erano rispettivamente 3306, 3373 e 3563.

Per quanto concerne i progetti locali, finanziati dalla Regione nel 2015 e realizzati dai Comuni, sono in tutto 57 quelli attivati di cui 14 conclusi, con il coinvolgimento di 1810 richiedenti asilo e un impegno di oltre 777 mila euro; un altro bando per altri 300 mila euro scadrà il 30 aprile prossimo.

Altro capitolo quello riguardante i minori non accompagnati in tutto 503 e quanto alle provenienze in testa Bangladesh (151), Kosovo (70), Afghanistan (40), Albania (39), Pakistan (30). Quanto alla distribuzione per ambiti: 148 a Trieste, 41 a Gorizia, 89 nel Gemonese, 103 a Cividale, 101 a Udine e 21 a Pordenone.

Ulteriori informazioni sono state fornite sui contenziosi riguardo le domande respinte e sull’accoglimento delle istanze di asilo in quanto rifugiati o destinatari di protezione sussidiaria e umanitaria.  Quanto alla situazione delle Caserme Cavarzerani e Monti, entro il 15 maggio scade il bando per la ristrutturazione da parte della Protezione Civile e i tempi di gara saranno rispettati.

Non sono mancate molte domande puntuali della consigliera Zilli che sottolineando la necessità cogente di conoscere la situazione del fenomeno immigrazione e di capire come cambino le criticità, si è soffermata tra l’altro sui controlli ai confini, sull’accoglienza diffusa, sulle realtà di Chiusaforte, Tarvisio, Trieste, Udine, sulle strutture per accogliere i minori e sulle modalità per la loro identificazione, mentre da parte di Novelli è stata posta la questione se le forze di polizia in campo nella nostra regione siano sufficienti per controlli e le verifiche necessarie; infine da Riccardi ribadita anche la necessità di fare un bilancio di questa esperienza anche alla luce di quanto succede nel più ampio scenario.

IL CASO CHIUSAFORTE

“Per quanto riguarda le ristrutturazione degli ex alloggi militari a Chiusaforte e in tutte le altre realtà a ciò interessate – ha dichiarato Zilli – pretendiamo la garanzia che almeno la metà degli appartamenti venga destinata ai cittadini friulani che versano in condizione di necessità. “Doverosa e non più rinviabile è la verifica delle convenzioni siglate con cooperative, enti e associazioni che gestiscono l’accoglienza diffusa nella nostra regione al fine di scongiurare situazioni di indebito arricchimento. “È indubbio che il fenomeno ha assunto ormai caratteristiche di cronicità, con un’impennata dei numeri: gli adulti presenti sono oltre 3.600, mentre i minori si supera quota 500. Non sono state affatto risolte le criticità relative alle presenze all’interno del Cara di Gradisca (gli ospiti sono ben 402), né rispetto alle strutture per minori non accompagnati, giudicate inadeguate per stessa ammissione dell’assessore.

LA CASERMA LAMARMORA

“Sarebbe opportuno sdemanializzare la caserma Lamarmora di Tarvisio, anche perché ci sono dei possibili investimenti privati che potrebbero riqualificare l’intera zona e dare nuovo impulso alla montagna” ha dichiarato infine il consigliere Riccardi.

LE REPLICHE DELLA MAGGIORANZA

“Ogni due mesi la Commissione viene convocata con procedura d’urgenza, su richiesta cogente dell’opposizione, per rispondere a domande sui numeri dei richiedenti asilo, sui costi, sulla sicurezza. E ogni volta, vengono fornite delle risposte. Ma il vero scopo di una parte della minoranza è quello di utilizzare la Commissione per affondare le mani nelle paure legate agli immigrati e farne della facile propaganda”.  A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Armando Zecchinon a margine della seduta della VI Commissione durante la quale è intervenuto in audizione l’assessore Torrenti in materia di immigrazione e iniziative di accoglienza a favore dei richiedenti asilo.