EconomiaGemonese

Due appuntamenti per degustare il formaggio della Latteria turnaria di Campolessi

Doppio appuntamento nel week-end per degustare e acquistare il formaggio (presìdio Slow Food) della Latteria turnaria di Campolessi.

Venerdì 4 maggio alle 20.30 presso il bar ristoro “La Fortezza”, sul Forte di Osoppo, è in programma il primo appuntamento con L’apericena dell’ecomuseo: verranno offerti stuzzichini con il formaggio fresco e stagionato e la ricotta della latteria, accompagnati da un buon calice di vino. Domenica 6 maggio dalle 9 alle 13, a Gemona nel Centro ricreativo di Campolessi (di fronte alla “Frasca”), apre il Mercato contadino, organizzato dall’ecomuseo e dal circolo culturale ricreativo locale ogni prima domenica del mese, con vendita diretta di prodotti agricoli provenienti da aziende del Gemonese. Nell’occasione sarà possibile aderire alla campagna “Amica mucca”, a sostegno dei piccoli allevatori che conferiscono il latte alla latteria di Campolessi.

Si tratta di due piccoli progetti sperimentali per promuovere, far conoscere e valorizzare le produzioni di qualità del territorio. Il primo si propone di coinvolgere i giovani con degustazioni mirate perché comprendano l’importanza di una alimentazione basata su prodotti locali certificati e a km zero. Il mercato contadino intende promuovere la collaborazione tra agricoltori, allevatori e consumatori, per garantire ai cittadini un luogo di incontro e scambio di conoscenze sulle produzioni locali e sostenere l’economia di piccola scala attenta alla qualità alimentare.

Il formaggio prodotto nella Latteria turnaria di Campolessi deriva dalla sapiente lavorazione del latte crudo e parzialmente scremato di due mungiture, mediante tecniche tramandate nel tempo dalle capaci mani dei casari. La peculiarità di questo formaggio è quella di essere unico e irripetibile: la sua spiccata variabilità organolettica dipende dalle stagioni, dal clima, dal tipo di foraggio, dall’ambiente e dalla carica microbica apportata con il latte. Il formaggio è già buono a due mesi con pasta bianca o un po’ paglierina a seconda delle stagioni, leggermente elastica ma fusibile in bocca, con sapore più morbido nei mesi invernali e più saporito in quelli estivi perché le bovine vengono alimentate con foraggi verdi. Con il tempo, grazie alla lenta stagionatura, la pasta assume un colorito più intenso, diventa granulosa e friabile, molto profumata, con un gusto leggermente piccante ma gradevole.