CronacaFVG

Crollano i furti, aumentano le truffe e i rintracci. Un anno di Polizia in Friuli

La pandemia ha inciso fortemente sulle dinamiche criminali, con un crollo del 70% dei reati commessi in provincia di Udine durante i periodi di lockdown. Per alcune tipologie di reati, come i furti, si è registrato anche un – 80%. E’ quanto emerge dal bilancio dell’attività dell’ultimo anno della Polizia di Udine che festeggia oggi il 169° Anniversario della fondazione del corpo, Il 2020, al netto del quasi totale azzeramento di alcune tipologie nei periodi di lockdown, ha registrato la generale diminuzione dei reati nella percentuale del 30 %, attestandosi su un – 50% quanto ai reati predatori (furti, rapine) e reati sessuali.

Nei periodi di chiusura sono calate anche le denunce di violenze in ambito familiare, in sensibile aumento, tuttavia, nei restanti periodi dell’anno. Continuano a crescere, invece, gli illeciti informatici che hanno trovato un’ulteriore spunto nella pandemia, con il fiorire di truffe che hanno fatto leva sullo stato d’animo della popolazione, provata dall’emergenza, per proporre l’acquisto di dispositivi di protezione o farmaci, falsi o a prezzi esorbitanti o che hanno tentato di raccogliere fraudolentemente denaro. Non sono mancate le operazioni della sezione antidroga della Squadra Mobile dirette al contrasto del traffico di stupefacenti. Tra le varie attività, la Polizia ha bloccato un canale di approvvigionamento di cocaina riconducibile a soggetti sudamericani da tempo residenti a Udine che si è concluso con 4 arresti e il sequestro di circa 8 etti di cocaina e un traffico della cosiddetta “droga dello stupro” (GBL) e mefedrone riconducibile a 2 italiani, arrestati, con il sequestro di 150 grammi di mefedrone e 5 litri di GBL. In collaborazione con la Squadra Mobile di Trieste è stata condotta anche l’operazione “eat enjoy” che ha disarticolato un sodalizio criminale italo-albanese dedito all’importazione e spaccio di cocaina (oltre 15 i chili sequestrati) dall’Olanda a bordo di auto dotate di doppi fondi. Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 è stata registrata, a Udine, una recrudescenza di reati predatori commessi da minori in città. Due minorenni, stranieri, sono risultati invece autori di una violenza sessuale commessa in spiaggia a Lignano Sabbiadoro la notte del 14 agosto.

RINTRACCI 

Il 2020 in provincia di Udine è stato segnato dalla consistente ripresa dei flussi migratori provenienti dalla rotta balcanica. In 12 mesi sono stati rintracciati complessivamente 2.594 migranti, con un dato raddoppiato rispetto agli ultimi anni.

Il rinnovato flusso di migranti e le limitazioni agli ingressi nei confini nazionali, in concomitanza con la pandemia da Covid19, – fanno sapere dalla Questura – hanno comportato l’organizzazione di articolati e complessi servizi di controllo del territorio nelle aree confinarie con l’Austria e la Slovenia e sulle direttrici stradali che adducono al capoluogo. L’articolato dispositivo è stato reso possibile dall’impiego dei militari dell’Esercito Italiano dell’Operazione Strade Sicure e dall’aggregazione di personale dei Reparti Prevenzione Crimine e della Polizia di Frontiera provenienti da varie regioni. Negli ultimi 12 mesi sono state portate a termine alcune operazioni dirette a contrastare il traffico di esseri umani. Tra gli altri, la notte del 14 febbraio scorso, sono stati arrestati due cittadini bosniaci e uno sloveno che trasportavano un gruppo di 120 stranieri, su un furgone e due autoarticolati posti sotto sequestro. L’indagine era partita dopo il rintraccio, al casello autostradale di Gemona del Friuli, lungo l’A23 di due gruppi di cittadini stranieri, rispettivamente composti da 145 e 140 persone, il 18 e 30 novembre.

POLIZIA POSTALE

Nell’ultimo anno sono state deferite all’autorità giudiziaria 74 persone sia per reati contro la persona, sia contro il patrimonio come le truffe online, le frode informatiche, gli accessi abusivi al sistema informatico nonché altri reati connessi agli attacchi cibernetici alle aziende. E’ quanto emerge dal report della Polizia Postale e delle Comunicazioni Fvg, diffuso in occasione dell’anniversario della fondazione della

Polizia. Dall’inizio della diffusione pandemica da Covid-19, la Polizia Postale ha intensificato il monitoraggio della rete con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online, determinato dalle misure restrittive assunte. Sono stati monitorati più di 5000 spazi virtuali, di cui alcuni inseriti in black list (dunque resi irraggiungibili dalle connessioni effettuate sul territorio italiano), denunciate 25 persone e 1 arrestata. Di particolare rilievo l’operazione “Pepito” che ha portato alla denuncia di 13 persone in ambito nazionale per detenzione di materiale pedopornografico a seguito di una complessa attività di indagine nata dal monitoraggio della rete. Sempre nella lotta al contrasto dello sfruttamento sessuale minorile online il Compartimento Fvg ha portato a termine l’operazione “Noodless” che ha consentito di identificare, a seguito di una indagine sul social Facebook, diversi soggetti responsabili di apologia e istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia. L’attività ha portato all’arresto di un soggetto nella provincia di Viterbo e ad indagare sei persone nonché al sequestro a seguito delle perquisizioni di migliaia di files dal contenuto pedopornografico e molteplici dispositivi informatici. Il 9 febbraio si è svolto, in contemporanea nazionale, l’evento on line “Safer Internet Day”: più di 12 mila studenti di quasi 100 scuole Fvg hanno partecipato all’evento collegandosi dalle proprie aule