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Confcommercio Fvg: «Troppa incertezza, consumi al palo»

Il terziario continua a trainare l’economia regionale, ma il primo trimestre 2018 ha fatto segnare un calo della fiducia delle imprese del settore, complice anche lo stallo dei ricavi, a causa di consumi ancora al palo. A rilevarlo lindagine congiunturale realizzata da Format Research per Confcommercio Fvg.

L’indagine
Dopo i saluti del consigliere e membro di giunta camerale Giuseppe Pavan delegato dal presidente Giovanni Da Pozzo, a illustrare i dati, in conferenza stampa, il direttore scientifico di Format Pierluigi Ascani, presenti il presidente regionale di Confcommercio Alberto Marchiori e il presidente di Confcommercio Gorizia Gianluca Madriz.

Demografia imprese
Primo focus quello sulla demografia delle imprese. In Friuli Venezia Giulia, si prevede che a fine 2018 saranno nate 5.496 nuove aziende, 3.777 del terziario, 1.719 degli altri settori di attività economica, mentre ne saranno cessate 5.866: 3.612 del terziario, 2.254 imprese degli altri settori. Il saldo sarà dunque negativo: -370 imprese (+165 del terziario, -535 degli altri settori). Per la provincia di Trieste (+39) si prevede un saldo positivo, per Pordenone (-191), Udine (-112) e Gorizia (-106) un saldo negativo.

Andamento congiunturale
Nel primo trimestre 2018, evidenzia ancora l’indagine trimestrale, si assiste a un calo della fiducia delle imprese del terziario Fvg. Il sentiment degli operatori peggiora sia per quel che riguarda l’andamento generale dell’economia, sia con riferimento all’andamento della propria attività. L’outlook in vista della metà dell’anno evidenzia un’ulteriore frenata.

Ricavi
In questo contesto, non stupisce lo stallo del livello dei ricavi. La situazione è destinata a complicarsi in vista dei prossimi tre mesi, anche a causa del contemporaneo calo dei consumi che si riverbera prevalentemente sulle imprese del commercio al dettaglio, specialmente quelle meno strutturate.

Il commento di Confcommercio Fvg
«Si tratta dell’inevitabile effetto di un clima di incertezza generale e del nodo irrisolto della pressione fiscale e della burocrazia – osserva il presidente regionale Marchiori –. Non aiuta inoltre l’assenza di regole per le nuove forme di acquisto come l’e-commerce». Quanto al nuovo governo della Regione, prosegue Marchiori, «l’auspicio è che si possa proseguire con la collaborazione istituzionale che ha caratterizzato gli ultimi anni, caratterizzati da un’attenzione non scontata verso commercio, turismo e servizi. Auguriamo buon lavoro al presidente Fedriga e siamo pronti a fornire il contributo del nostro Ufficio Studi con un monitoraggio importante dell’esistente nello spazio temporale breve del trimestre».

Occupazione, prezzi, tempi di pagamento
Nonostante il calo di fiducia, spiega Ascani, migliora lo scenario occupazionale secondo il giudizio delle imprese del terziario Fvg. Permane tuttavia il tema della “qualità” del lavoro, vista la presenza ingente di contratti a tempo determinato. Nel primo trimestre si assiste poi a una ripartenza dell’inflazione (i prezzi si sono alzati e quindi, agli occhi degli imprenditori, la situazione è «peggiorata»). Migliora la situazione relativa ai tempi di pagamento da parte dei clienti. In vista dei prossimi tre mesi, si prevede una sostanziale stabilità. Le imprese del terziario Fvg consolidano la propria capacità di far fronte al fabbisogno finanziario (sia in termini congiunturali, sia in prospettiva).

Credito
Stabile la quota di imprese che si reca in banca per chiedere un fido, un finanziamento o per rinegoziare un fido, un finanziamento (sono il 30% contro il precedente 29,9%). Tra queste, il 71% ottiene una risposta positiva: il 49% ottiene il credito secondo un ammontare pari o superiore alla cifra desiderata, il 22% secondo un ammontare inferiore. In questo contesto, si conferma sostanzialmente invariata la percezione delle imprese del terziario circa la situazione legata al costo del credito (tassi di interesse), come anche il giudizio per quel che riguarda il costo dei servizi bancari nel loro complesso.