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Comunità di Montagna, inizialmente verranno trasferite solo alcune funzioni regionali

“La ricognizione di ulteriori funzioni regionali da conferire alle Comunità di montagna è stata effettuata con delibera del 12 giugno scorso: sono state individuate le attività amministrative concernenti il rilascio delle concessioni e di ogni altro provvedimento che riguardi i corsi d’acqua naturali. Tuttavia, considerando le difficoltà connesse alla situazione emergenziale da Covid-19 e la complessità dell’operazione di trasformazione delle Uti insistenti sul territorio montano in Comunità di montagna, si è ritenuto di non aggravare la fase di avvio dei nuovi enti con il trasferimento, sin dall’inizio, di ulteriori funzioni”.

Lo ha chiarito l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, rispondendo in Aula ad una interrogazione in cui si chiedeva con quali competenze debutteranno le Comunità di montagna a decorrere dall’1 gennaio 2021 (ad eccezione di quella della Destra Tagliamento e Dolomiti Friulane, per cui è in corso di definizione la delimitazione geografica di due Comunità di montagna e la cui operatività decorrerà dall’1 luglio 2020), anche con riferimento alla ricognizione di ulteriori funzioni regionali da poter conferire ai nuovi enti.

“Si è deciso di trasferire alcune funzioni, attualmente di competenza regionale, per portarle verso le autonomie locali in ottica di vicinanza al territorio”, ha ribadito Roberti.

Le funzioni riguardano le attività legate al sostegno economico del settore forestale in ambito montano e alla riqualificazione dell’ambiente; piani economici di gestione delle proprietà silvo-pastorali degli enti pubblici, delle comunioni familiari, dei consorzi volontari e dei privati; rimboschimenti, utilizzazioni, miglioramenti e conversioni delle proprietà silvo-pastorali degli enti pubblici, di soggetti privati, delle comunioni familiari e dei consorzi volontari; contributi per l’acquisizione di attrezzature o per operazioni di locazione finanziaria di attrezzature; esecuzione e manutenzione di opere pubbliche di viabilità forestale; finanziamenti per opere di viabilità forestale da parte di soggetti privati; autorizzazione e interdizione del transito motorizzato in ambito montano in applicazione della Disciplina dell’accesso dei veicoli a motore nelle zone soggette a vincolo idrogeologico o ambientale.

In relazione alle risorse, l’assessore ha chiarito che gli stanziamenti sul fondo montagna si riferiscono all’esercizio di tali funzioni e servizi. A questi ultimi si aggiungono, sempre a decorrere dall’1 gennaio 2020, le funzioni relative alla concessione dei contributi ai piccoli esercizi commerciali per il disagio localizzativo e quelle in materia di autorizzazione alla raccolta dei funghi epigei. Per queste ultime funzioni è in corso l’iter normativo per dare attuazione, anche attraverso un emendamento in legge di Stabilità.

Ulteriori risorse, ha reso noto Roberti, saranno previste in legge di Stabilità alla voce “fondi per la concertazione”.