CarniaPrimo pianoTerritorio

I collaboratori di Despar donano 3000 euro alla Pediatria di Tolmezzo

“La solidarietà è nel dna dei nostri concittadini e i collaboratori di Despar non fanno eccezione”. Così Tiziana Pituelli, responsabile marketing e pubblicità per il Friuli e Venezia Giulia di Aspiag Service (Despar Nordest), spiega come è nata la donazione di 3000  euro effettuata dalle collaboratrici e dai collaboratori dell’azienda a favore del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Tolmezzo.
“La donazione è frutto della vendita dei biglietti di una lotteria che abbiamo effettuato lo scorso 11 settembre in occasione della festa che la nostra azienda dedica ogni tre anni alle donne e agli uomini che lavorano all’ombra dell’abete Despar”, spiega ancora Pituelli. “La festa di quest’anno si è tenuta alla Fortezza di Osoppo ed ha visto la partecipazione di circa 1.400 colleghe e colleghi. Un successo, sia in termini di presenze che di coinvolgimento solidale”.
La somma è stata consegnata ieri direttamente al Responsabile SOC Pediatria dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n. 3 (Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli), dott. Bruno Sacher, presso la Direzione dell’Aas3 in Piazzetta Portuzza a Gemona del Friuli.
Alla consegna era presente anche il Direttore dell’Azienda Sanitaria, Dott. Pier Paolo Benettollo, che ha sottolineato come il sostegno da parte dei privati sia essenziale per ottimizzare le risorse a disposizione della sanità, e non solo: “E’ anche un segno di stima e supporto per tutte le persone che lavorano nel settore sanitario, talvolta in condizioni non facili: sentire che i cittadini ci sostengono ci è un importante incoraggiamento alla nostra attività per il territorio”.
La donazione consentirà l’acquisto di un nuovo biluribinometro per il Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Tolmezzo, come ha spiegato il dott. Sacher: “Si tratta di uno strumento fondamentale per lo screening dell’ittero neonatale e per una rilevazione non invasiva della bilirubina nei piccolissimi pazienti. In pratica, la biluribina viene misurata per via cutanea, senza infliggere ai bambini la sofferenza dell’ago. E una diagnosi tempestiva consente di intervenire in modo rapido e semplice con la fototerapia, e regolare il livello della biluribina, evitando conseguenze più gravi”.