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Cinque escursioni nella Val del Lago sugli itinerari della Grande Guerra

I panoramici sentieri, le storie e le emozioni dei tanti soldati che hanno dato la propria vita durante la Grande Guerra, le tracce degli insediamenti e delle postazioni impiegate negli scontri, il racconto delle vicende e dei combattimenti avvenuti sul territorio sono i veri protagonisti degli itinerari proposti, a partire da novembre, dell’Ecomuseo della Val del Lago in collaborazione con Marco Pascoli, esperto storico e guida AIGAE, nonché curatore del Museo della Grande Guerra di Ragogna e autore di diversi libri.

Tra i più rappresentativi luoghi, silenziosi custodi dei tragici avvenimenti del fronte, c’è il Forte del Monte Festa, che nell’autunno del 1917 subì un assedio di più giorni, emerge ben conservato fra le più poderose opere permanenti italiane del Friuli. Sulle alture a ovest del Lago, con un po’ di attenzione, si possono visitare le sconosciute gallerie-cannoniere italiane del Cuel Mulimiela e del Folchiar. Grazie alle mulattiere conquistiamo invece il Covria, il Monte Cuar-Flagjel, il Brancot e il San Simeone, vette che ospitavano alcuni degli osservatori di cui si avvaleva la Fortezza Alto Tagliamento-Fella. 


IL CALENDARIO DELLE ESCURSIONI

A distanza di più di un secolo, la proposta ecomuseale di itinerari guidati, aperti a tutti, ha come obiettivo quello di diffondere la conoscenza degli eventi storici verificatisi nel Gemonese. 

Si comincia il 20 novembre ore 9.00 ripercorrendo, nel caso in cui non ci sia neve, la mulattiera di guerra del Monte Cuar. In alternativa sarà proposto il sentiero che tocca la cannoniera del Falcjar. 

Il secondo appuntamento è previsto per il 2 gennaio 2022, ore 10.00, e dedicato alla cannoniera del Cuel Mulimiela, altura situata nel Comune di Cavazzo Carnico, dove è possibile osservare un’opera di fortificazione rimasta inalterata nel tempo.

Si continua il 29 gennaio 2022, sempre alle ore 10.00, con la visita al sito dell’areoporto militare italiano di Cavazzo Carnico, suggestiva testimonianza bellica che ad oggi pochi conoscono.

Segue la visita, con partenza ore 9.00 nel caso in cui la neve lo permetta, del 27 febbraio al Forte del Monte Festa, una delle più imponenti opere militari sul territorio  legate alla Grande Guerra, ove 100 anni fa ha avuto luogo una storica resistenza a difesa del fronte italiano. “Dal 30 ottobre al 7 novembre 1917 gli uomini della guarnigione del Forte, comandati dal Capitano Riccardo Noel Winderling, difesero la postazione ad oltranza, fino all’ultimo colpo di cannone, in modo da consentire al grosso delle truppe italiane, in ritirata dopo Caporetto, di attestarsi oltre il Fiume Piave” (fonte: ecomuseovaldellago.it)

L’ultima uscita, in programma per le ore 9.00 del 13 marzo 2022, è invece dedicata agli osservatori del Monte San Simeone. Anche in questo caso verrà proposta un’alternativa nel caso in cui la neve rendesse difficoltoso percorrere l’itinerario: il Ponte di Braulins, antico simbolo dell’unione tra le comunità del territorio, e le postazioni sovrastanti.

Il livello di impegno e di difficoltà è escursionistico. La durata delle uscite va dalle 5 alle 8 ore, variabili a seconda delle esigenze e dell’andamento dell’escursione. 

Si ricorda inoltre l’obbligo di distanziamento durante le uscite e che il calendario, per la sicurezza di tutti i partecipanti, potrebbe subire variazioni nel caso di meteo avverso o cause di forza maggiore.

Per informazioni più dettagliate sulle escursioni contattare Marco Pascoli alla mail info@grandeguerra-ragogna.it oppure chiamando il 3473059719.

Per prendere parte alle escursioni è necessario prenotarsi compilando apposito modello, scaricabile CLICCANDO QUI, da inviare alla mail ecomuseodellavaldellago@gemonese.utifvg.it o contattando direttamente Marco Pascoli.

Da non dimenticare, per tutti coloro che desiderano proseguire in autonomia la scoperto della Val del Lago, che è possibile ammirare, vicino a Peonis, l’epigrafe in latino che rammenta l’ultimazione della camionabile militare Cornino-Trasaghis “mentre ferveva la guerra europea”. A ciò si aggiungono, a Bordano, le lettere gotiche della fontana costruita dagli emigranti rimpatriati dalla Germania a causa del conflitto che esemplificano, in concreto, le lacerazioni procurate da quella drammatica guerra alle genti d’Europa.