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Calcio, domenica di festa per Gemonese e Tolmezzo

La decima giornata del campionato di Eccellenza regala alla Gemonese la grande soddisfazione di infliggere la prima sconfitta stagionale al Cjarlins Muzane.
Al “Simonetti” finisce 1-0 per la squadra di Fabio Pittilino grazie alla rete realizzata ad inizio ripresa da Persello, sul quale sbatte il pallone respinto dal portiere Del Mestre sulla deviazione di Nardi.
La Gemonese resta così l’unica squadra imbattuta dell’Eccellenza, senza dimenticare che anche in Coppa Italia i giallorossi (semifinalisti) non sono mai stati sconfitti.

LA VOCE DI PITTILINO


Ottime notizie anche in casa Tolmezzo, che con il Kras festeggia il ritorno alla vittoria ma anche i primi gol stagionali del bomber Davide Gregorutti (nella foto di Alberto Cella). Finisce 3-1 per la squadra di Gianluca Mascia.
Proponiamo il servizio sulla partita di Massimo Di Centa tratto dal sito della società.

GOL: pt 12’ Nait, 32’ Grujic; st 41’ e 49’ Gregorutti.

TOLMEZZO: Deril Cristofoli, Rovere, Faleschini, Paolucci, Muffato, Iuri (42’st Marsilio), Micelli (32’ st Gabriele Cristofoli), Scarsini, Nait (32’ st Stefano Fabris), Gregorutti, De Crescenzo. A disposizione: Pelli, Cadò, Cisotti, Davide Fabris. All.: G. Mascia

KRAS: D’Agnolo, Salkic, Tomizza, Simeoni, Spetic, Facchin, Maio (12’ st Petracci), Sgorbissa (18’st Carlevaris), Kocman. Grujic, Stancic. A diposizione: Perossa, Milan, Kosuta, Pahor, Ciave. All.: R. Knezevic.

ARBITRO: De Prato di Udine (assistenti: Cifù sez. Basso Friuli – Roman Zotta sez. di Maniago).

NOTE: espulso Rovere 48’ st per doppia ammonizione. Ammoniti Simeoni, Petracci, Sgorbissa e Micelli.

TOLMEZZO. Avevamo in mente tanti titoli per celebrare la prima vittoria in casa e il primo gol stagionale di Gregorutti. Altri se ne erano aggiunti perché (per la prima volta) sono andati a segno gli attaccanti in campionato. C’era solo l’imbarazzo della scelta insomma, ma questo me l’ha risolto Alessandro Paolucci che, dopo il 90’, mi ha fornita un bellissimo assist. Il titolo “Gregorutti si riprende la montagna” è roba sua, che, con felice intuizione da centrocampista, sfodera una giocata … verbale da grande giocatore. Eh sì, perché nel titolo che mi ha suggerito c’è tutto il senso del rapporto vero, genuino, spontaneo che lega il “Grego” all’universo Tolmezzo. Ecco Paolucci l’ha capito: il “Grego” si è ripreso la sua montagna e la sua gente e anche se da queste parti nessuno lo ha mai messo in discussione questa astinenza cominciava a diventare un problema, mentale e di classifica. Adesso non è che tutto si sia risolto, ci mancherebbe, ma la classifica è un pochino migliorata e il morale, invece, è migliorato. E di molto! Ma circoscrivere tutto alla doppietta del “Grego” sarebbe ingeneroso verso tutti gli altri, perché tutti e dico tutti, hanno disputato una partita assolutamente convincente, per impegno, determinazione, grinta e rispetto delle consegne. Una vittoria di squadra, insomma, ed è questo il dato che fa davvero piacere, perché nelle corse e nel sacrificio di ognuno per la causa comune c’è il senso di questo 3 a 1. Squadra attenta, concentrata e senza paura, capace di correre per tutti i 90 minuti e coraggiosa nel mantenere alta la linea senza mai però perdere gli equilibri. C’è stato qualche neo (e lo vedremo) ma la vittoria che stiamo raccontando è legittima e fortissimamente voluta. Mascia (in settimana al centro di voci e discussioni come succede quando le cose non vanno bene) alla fine era soddisfatto e capiamo benissimo il significato della sua soddisfazione, perché ha più volte sottolineato la parola “lavoro” alla fine del match, il lavoro suo e dei ragazzi. La gara inizia con i nostri che sembrano decisi e ben predisposti, consci di affrontare una gara che potrebbe segnare una svolta. Dopo 12’ siamo già in vantaggio: è il piede di Paolucci a disegnare una parabola perfetta su punizione dalla sinistra. La palla raggiunge Nait a pochi metri dalla porta e il colpo di testa del “boito” trafigge D’Agnolo per il sollecito vantaggio. Oddio, per la verità, non è un’incornata vera e propria perché la sfera prima scuote i boccoli del ragazzo, poi tocca la spalla e s’infila vicino al palo. Ma il movimento di Paolino è perfetto per tempismo ed intuizione ed il gol ne è la logica conseguenza. Siamo sopra dopo pochi minuti, cosa mai successa. Il gol però, per molti minuti, è difeso a fronte alta, non indietreggiando, cioè, ma restando alti e sempre uniti. Il Kras non dà mai l’impressione di essere pericoloso mentre noi rimaniamo tranquilli. Il Cristofoli che è in campo ha lo stesso lavoro del Cristofoli in panchina, solo che alla prima volta che gli tirano in porta prende gol. Non per colpa sua, naturalmente, ma la sostanza, purtroppo per noi, non cambia: è il minuto 32 quando una traversone dalla sinistra “cerca” Stancic sul secondo palo. Faleschini probabilmente calcola male la traiettoria e salta con quella frazione di tempo di ritardo che consente al n. 11 avversario di rimettere verso il centro dove Grujic da sottomisura trova l’1 a 1. Era il momento che forse ci siamo abbassati un po’ ma il gol è sembrato davvero casuale e senza la piccola incertezza del “Fale” poteva essere evitato. Peccato. La frazione si chiude senza ulteriori sussulti. Torniamo in campo nella ripresa con lo stesso spirito di inizio gara e dopo 11’ potremmo tornare in vantaggio: è bella e rapida l’azione che si snoda lungo l’asse De Crescenzo – Gregorutti, col “Grego” che allarga vergo Micelli, bravo a ributtare nel mezzo di prima intenzione, dove Gregorutti, all’altezza del primo palo, gira fuori di testa di un soffio. Da lì in poi manterremo sempre un atteggiamento propositivo che però non ci porterà ad aver grandi occasioni: ci manca sempre qualcosa per poter costruire la classica occasione da gol. Il Kras se ne sta guardingo e quando può ci punzecchia, ma succede, in concreto, un paio di volte: al 20’, quando Petracci conclude alto da appena dentro l’area un’iniziativa portata avanti sul loro versante sinistro e 9’ più tardi quando Deril Cristofoli alza alla grandissima sulla traversa una conclusione dell’interessante Carlevaris che sembrava destinata al gol. Poi, quando il match scivola verso la fine, entra in scena l’attore più atteso: Davide Gregorutti. Ci aveva provato in tutti i modi il “Grego” a partorire il primo gol stagionale: con conclusioni da fuori, su punizione, di testa, ma, niente, una specie di sortilegio sembrava giocargli contro. Nove partite senza segnare. Nove partite che somigliavano ad una gestazione, perché le giornate per lui sembravano mesi. E invece, eccolo il “parto” che poi è diventato addirittura … gemellare! E’ il 41’ quando Davide nostro annusa il gol come un cacciatore famelico annusa la preda. Una nostra azione finisce tra i guanti di D’Agnolo che raccoglie senza problemi e va verso il limite a rinviare; solo che non si accorge che “Grego” è dietro di lui ed appena il portiere del Kras mette giù palla per rinviare il “Grego” come un falco piomba su di lui, gliela sottrae dal controllo e dopo una rapida giravolta la infila in rete per il vantaggio. Chi ha qualche anno come me si ricorderà di un gol di Joaquín Peirò, centravanti spagnolo dell’Inter di Herrera che il 12 maggio 1965, con un gol simile diede il là alla clamorosa rimonta sul Liverpool. Se non ci credete andate su Yoy Tube e cercate “Peirò Inter Liverpool 3 – 0”. Quel gol entrò nella storia dell’Inter, quello del “Grego” è già nella piccola, grande storia del Tolmezzo! Mancano 4’ ed il recupero ma la sensazione è che orami il Kras non pareggerà più. Un paio di mischie nella nostra area ma senza timori. Poi, nell’ultimo minuto di recupero Rovere becca il secondo giallo, lasciandoci in 10 ed origina una punizione da 30 metri. C’è un po’ d’apprensione, ma quando la nostra difesa sputa fuori la palla dalla porta ed il “Grego” prende palla a centrocampo, si capisce che sta per arrivare qualcosa d’importante: vola il “Grego”, corre leggero verso la porta avversaria, liberato dalla zavorra dell’astinenza. Avrebbe l’opzione Stefano Fabris a destra e Gabriele Cristofoli a sinistra ed invece corre verso la porta. Entra in area doppio dribbling e gol! Un gol dei suoi, un gol da “Grego”. Poi De Prato fischia la fine ed è festa, finalmente festa! Adesso non fermarti “Grego”, non fermatevi ragazzi. Ci aspetta il Cjarlins, d’accordo, ma proviamoci, che ne dite?

L’INTERVISTA A GIANLUCA MASCIA