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Approvata a maggioranza la riforma delle Ater, Udine e Tolmezzo accorpati

“Oggi si concretizza una riforma mirata al risparmio e alla definizione di una migliore organizzazione del sistema delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater). Inoltre, eviteremo che siano dei direttori senza alcun avallo popolare a decidere quali politiche abitative attuare in Friuli Venezia Giulia. Con questo provvedimento riusciamo finalmente a dare autonomia ai diversi territori attraverso i presidenti e i consigli di amministrazione della Ater, che avranno il ruolo di indicare gli indirizzi politici inerenti alle esigenze della casa nella nostra regione, mentre prima era tutto demandato alla burocrazia”.

Questo il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge di riforma della governance delle Ater avvenuto lunedì.

Il governatore ha evidenziato che “con la diminuzione del numero di Ater e i direttori unici di Trieste-Gorizia e Pordenone-Udine si concretizzerà un notevole risparmio economico e verrà avviata un’ottimizzazione gestionale. Questo provvedimento permetterà, inoltre, di ridurre le attività delle Ater non direttamente collegate alla costruzione o manutenzione degli alloggi e di utilizzare quindi tutte le risorse disponibili per garantire nuove opportunità di alloggio ai cittadini della nostra regione”.

IL COMMENTO DI PIZZIMENTI

“Quello varato in aula è un provvedimento decisamente positivo per il Friuli Venezia Giulia perché riorganizziamo il sistema delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater). L’accorpamento tra le aziende di Tolmezzo a Udine non penalizza in alcun modo la Carnia, perché verranno mantenuti il presidio territoriale e anche gran parte delle maestranze. Si tratta solo di un efficientamento che garantisce una riduzione dei costi di gestione, la nomina per ogni azienda di un consiglio di amministrazione legato al territorio e la riduzione del numero di direttori, che passano dagli attuali 5 a 2″.

Lo ha dichiarato l’assessore al Territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, a margine dell’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge di riforma della governance delle Ater.

Pizzimenti ha evidenziato che “la precedente governance non ha favorito l’ottimizzazione del patrimonio immobiliare delle Ater, quindi sarà ora necessario grande impegno per recuperare queste abitazioni che – ha sottolineato – rappresentano una risorsa importante per riuscire a dare risposte concrete ai cittadini in attesa di un alloggio”.

In merito alla reintroduzione dei consigli di amministrazione per le Ater, Pizzimenti ha evidenziato che “questi organismi sono importanti per realtà che devono compiere scelte politiche, quando queste non sono intese dal punto di vista partitico ma territoriale. I tecnici devono fare la propria parte, ma le decisioni devono essere assunte da persone che percepiscano e interpretano le esigenze del territorio dal quale sono nominate”.

LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO

“Pordenone e Gorizia non conteranno nulla”. Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo, evidenzia le prime criticità di un sistema di governance realizzato in fretta e furia, emerse già in Aula durante la discussione della norma che riforma il sistema delle Ater regionali.

“Quando è stato chiesto all’assessore Pizzimenti chi sarà il soggetto titolato a revocare l’incarico del direttore unico delle Ater di Udine e di Pordenone, è emerso che la revoca – teoricamente derivante da un accordo tra i due consigli di amministrazione -, nella realtà dei fatti sarà in capo solo al cda che ha concesso l’incarico ovvero al cda dell’Ater di Udine, ma se a volere la revoca fosse il solo cda dell’Ater pordenonese? Stesso discorso per l’Ater di Trieste nei confronti dell’Ater di Gorizia.

“La norma introdotta dalla maggioranza è inaccettabile per diverse ragioni, prime fra tutte l’eliminazione dell’Ater Alto Friuli che è stata accorpata a quella di Udine, il ritorno ai costosi Consigli di amministrazione, leggasi ‘poltrone’ retribuite, e la riduzione a soli due direttori, uno per Udine e l’altro per Trieste, che si occuperanno a scavalco rispettivamente anche di Pordenone e Gorizia. Decisioni più che discutibili e imposte dall’alto, senza ascoltare i territori e gli amministratori locali”. E’ il commento del consigliere regionale Tiziano Centis (Cittadini).

“Da quella che doveva essere una legge organica coordinata con la riforma degli enti locali, il ddl sulle Ater si rivela invece come un mero poltronificio, che non introduce alcuna norma di interesse per i cittadini che hanno bisogno di una casa popolare e in più massacra i territori privandoli in alcuni casi di ogni rappresentanza”. Lo ha detto il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti.