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Utilizzo acqua ad uso potabile, la Cassazione dà ragione al Comune di Forni di Sotto

Nel 2016 Edipower (ora A2a) aveva chiamato in causa davanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma il Comune di Forni di Sotto, all’epoca guidato da Marco Lenna, perchè voleva un indennizzo a fronte dell’utilizzo da parte del Comune stesso dell’acqua ad uso potabile.

La vicenda, che ha inizio nel 2014, riguarda l’acqua del rio Chiaranda che A2A preleva per produrre energia, mentre il Comune aveva chiesto la concessione per prelevare 630.000 metri cubi all’anno per uso potabile, decidendo successivamente di creare una piccola turbina. Da qui la richiesta di indennizzo al Comune da parte di A2A, la quale aveva ricordato che le acque erano state concesse all’azienda per generare elettricità da fonte rinnovabile e che un sacrificio parziale avrebbe richiesto, appunto, un “ragionevole indennizzo”.

Il Tribunale, con sentenza del 6 aprile 2018, aveva accolto le difese svolte dal Comune di Forni di Sotto, seguito dallo Studio legale D’Orlando nella persona degli avvocati Laura D’Orlando e Jessica Russo, respingendo il ricorso proposto da Edipower e stabilendo che la società è tenuta sempre a garantire l’approvvigionamento dell’acquedotto comunale e che non abbia diritto a ricevere alcun indennizzo per i prelievi d’acqua destinati al prioritario consumo umano.

Con ricorso del 28 agosto 2018, A2A aveva impugnato la sentenza avanti alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, la quale, dando ancora ragione al Comune di Forni di Sotto, difeso anche in grado di appello dallo Studio legale D’Orlando, ha respinto il ricorso con sentenza dello scorso 10 giugno, con la quale è stato, di fatto, ribadito che devono essere sempre fatte salve le esigenze della collettività senza che alcun indennizzo possa essere richiesto da A2A per l’utilizzo dell’acqua, essendo prioritario l’interesse all’utilizzo umano.

In altre parole, la Suprema Corte di Cassazione ha sancito il principio fondamentale per cui l’uso idropotabile delle acque deve prevalere comunque su ogni altra utilizzazione e ciò senza necessità di alcun indennizzo. Pertanto è stato deciso che nulla spetta a A2A per l’uso potabile delle acque a favore della popolazione del Comune di Forni di Sotto.

“Anche stavolta, esattamente come come nelle fiabe, il pastorello Davide vince contro il gigante Golia”, dice l’attuale sindaco Claudio Coradazzi.