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A Ravascletto il racconto della storia d’amore fra una carnica e un prigioniero di guerra polacco

Nell’80° anniversario dell’invasione nazista della Polonia, che ha dato inizio alla Seconda guerra mondiale, la Pro loco di Ravascletto, Salârs e Zovello racconta la storia d’amore di Alice Casanova “dal Podar” di Zovello (1915-2003) e del prigioniero di guerra polacco Stanislaw Jaskiewicz di Radom.
L’occasione è la mostra che accompagna la XVI edizione del “Presepio dei Cramârs / Die Krämerkprippe”, allestito fino al 6 gennaio nella chiesa di Santo Spirito, a Ravascletto.
La Natività esposta, visitabile ogni giorno dalle 9 alle 18, è un pregevole Presepio in legno di tiglio, salice e pino scolpito e verniciato a mano con resine e coloranti naturali dell’artista Stanislaw Blaszczyk di Jodłowa, nel Voivodato dei Precarpazi.
Gli 11 pannelli dell’esposizione, realizzati nell’ambito del Progetto culturale “E gno von ’l era Cramâr / Meine Vorfahren waren Krämer”, illustrano la storia dei “Camerati del Lavoro” o “Fremdarbeiter”, ovvero di quegli uomini e donne che, nell’ambito degli accordi fra l’Italia fascista e la Germania nazista, dal 1938 al 1943, sono stati costretti a lavorare in terra tedesca come contadini, muratori e operai. Fra essi, numerosissimi sono stati anche i friulani e i carnici (nelle ricerche dello storico gemonese Matteo Ermacora si fa cenno a 20 mila stagionali nel 1941, giunti a 25 mila nel 1942), con un nutrito contingente reclutato pure in Valcalda, ove la Pro loco ha individuato 28 “Rurali”, 22 “Lavoratori dell’Industria”, 6 “Edili” e altri 11 “Lavoratori di cui non si conosce l’impiego”.
Alice Casanova di Zovello ha fatto anch’ella parte del gruppo dei “Rurali”. Sorpresa dall’armistizio dell’8 settembre 1943 in Germania, è stata costretta a rimanervi come lavoratrice coatta, fino alla fine della guerra. Nel frattempo, s’era innamorata del prigioniero di guerra polacco Stanislaw Jaskiewicz, conosciuto in una fattoria di Havekost, non lontano da Hannover. In quella stessa località, terminato il conflitto, i due prigionieri del Terzo Reich si sono sposati il 30 giugno 1945.
Poi, mentre il resto dei “Fremdarbeiter” carnici, comprese le sue carissime amiche Ersilia “Lili” ed Emilia Di Comun, faceva rientro in patria, Alice “dal Podar” ha seguito il marito nel viaggio di ritorno a Radom, dove si sono stabiliti ed hanno avuto i loro due figli, Hosanna e Michal.
Quest’ultimo, nel 2008, ha commissionato e donato alle Comunità di Ravascletto, Salârs e Zovello il Presepio di Stanislaw Blaszczyk, dedicandolo «agli antichi ed ai nuovi emigranti della Carnia e del Friuli».