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A Gemona l’arena di confronto intergenerazionale sulla resilienza

A un anno dal suo lancio, prima importante tappa del progetto EUReKA, il “Laboratorio di idee per un futuro più sicuro resiliente e sostenibile”, venerdì 5 aprile dalle 9, all’Istituto “Magrini Marchetti” di Gemona del Friuli (nella foto). L’iniziativa è organizzata dall’Istituto “Magrini Marchetti” con il coordinamento scientifico della Cattedra Unesco in sicurezza intersettoriale per la riduzione dei rischi di disastro e la resilienza dell’Università di Udine. Il progetto è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e realizzato in collaborazione con la Casa per l’Europa e il Comune di Gemona, il Centro internazionale di scienze meccaniche (Cism) e l’Iniziativa centro europea (Ince).

L’arena – Si tratta di una vera e propria “arena di confronto” sui temi della resilienza e della gestione delle crisi. Una quarantina di studenti dell’istituto si confronteranno con amministratori di oggi e amministratori che hanno gestito la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli. L’obiettivo è sperimentare l’approccio partecipativo promosso dalle Nazioni Unite. L’approccio è finalizzato ad acquisire conoscenze e sviluppare nuove idee su come organizzarsi per assumere responsabilmente decisioni in contesti sempre più complessi e ricchi di sorprese, combinando saperi che derivano dalla scienza e dall’esperienza.

Gli interlocutori – All’arena si confronteranno con gli studenti l’assessore regionale alle finanze, Barbara Zilli, i sindaci di Gemona del Friuli, Roberto Revelant, di Osoppo, Paolo De Simon, e di Resia, Anna Micelli, nonchè Franceschino Barazzutti, Diego Carpenedo, Ivo Del Negro, Roberto Molinaro e Mario Pezzetta,.

Gli organizzatori – Per il rettore dell’Ateneo friulano, Roberto Pinton, «il progetto rientra in una cornice più ampia di iniziative di raccordo tra Università e territorio e punta creare uno spazio in cui i giovani possono confrontarsi con altre generazioni e discutere scambiando esperienze, conoscenze e visioni in modo da preparali ad affrontare le sfide necessarie a costruire un futuro più sicuro resiliente e sostenibile».  «È un’importante esperienza laboratoriale seguita con entusiasmo dai nostri studenti – osserva Marco Tommasi, dirigente dell’Istituto “Magrini Marchetti” – che apre nuove prospettive di crescita culturale e professionale su temi sempre più centrali come quelli della resilienza in situazioni di crisi e che gli studenti hanno vissuto in prima persona con il Covid». Come spiega Stefano Grimaz, titolare della Cattedra Unesco dell’Università di Udine, «abbiamo organizzato un ciclo di incontri formativi per preparare gli studenti al confronto con gli amministratori, affrontando con loro temi che caratterizzano la nuova normalità del mondo d’oggi e che influenzano i processi decisionali e di gestione delle situazioni critiche come la complessità, l’incertezza e l’esigenza di adottare un approccio integrato, partecipato e inclusivo».

Eureka – Il progetto Eureka è strutturato su tre anni. Punta a raggiungere il cinquantesimo anniversario del terremoto del 1976 con una lettura che confronta in chiave di resilienza l’esperienza della ricostruzione e le sfide dell’oggi con la visione delle generazioni che si apprestano ad assumere il ruolo di futuri decisori. L’iniziativa si raccorda con altre frutto di una forte sinergia tra Università di Udine, Regione Friuli Venezia Giulia e istituzioni locali e internazionali sul tema della sicurezza e della resilienza. A livello locale, Venzone, città della memoria con il Museo Tiere Motus e il Centro di documentazione sul terremoto, ma anche di operatività con il campo di addestramento Serm di Portis Vecchio. A livello internazionale, la Piattaforma delle cattedre Unesco nell’area dell’Ice sui temi della resilienza ai disastri per lo sviluppo sostenibile.