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A Gemona la commemorazione al cippo dedicato alle vittime del Covid

“Il Friuli Venezia Giulia continua a restituire il debito di solidarietà che ha ricevuto dopo il sisma. Ciò che è stato fatto durante la pandemia quando, nei giorni più cupi, abbiamo accolto le salme delle vittime del Covid giunte da Bergamo non abbiamo fatto nulla di straordinario se non continuare a condividere la solidarietà e i valori che fanno coesa una comunità”.
Così l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli si è espressa oggi sotto la loggia del municipio di Gemona del Friuli durante la consegna delle benemerenze e subito dopo la commemorazione al cippo dedicato alle vittime del Covid, presente tra gli altri anche Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, la città simbolo del sacrificio della pandemia, oltre al primo cittadino gemonese Roberto Revelant.
“Finché ci saranno gli Alpini, con il loro esempio, con il loro spirito di sacrificio e con i loro valori espressi nei gesti quotidiani non avremo paura del futuro perché ci sarà chi saprà contribuire a dare sicurezza ai cittadini, al fianco delle istituzioni”, ha detto ancora Zilli, che ha poi rilevato “il grande abbraccio che, nonostante la pioggia, ha stretto tutti i partecipanti nel calore di una giornata intensa e solidale”.
Solennità e commozione si sono alternate anche a piazzale Franco Bertagnolli dove è stata richiamata la figura del presidente degli Alpini d’Italia (1972 – 1981) che, raccogliendo il messaggio di tante azioni solidali espresse dai Gruppi Alpini, volle la straordinaria partecipazione diretta degli alpini in congedo, al piano d’emergenza per il terremoto del 1976. Grazie al suo impegno personale riuscì a mobilitare più di 15mila volontari, distribuiti in undici cantieri di permanenza e lavoro ed in completa autonomia economica e organizzativa, ma in rispettosa sinergia con i Comuni, la Regione, i reparti Alpini della Julia, l’Esercito Italiano e il Commissario straordinario Giuseppe Zamberletti. Furono riparate 3.300 case, messe in sicurezza località in montagna e strutture fluviali nell’alta Carnia e, nei mesi successivi, furono costruite 50 nuove abitazioni antisismiche donate ai comuni di Villa Santina, Portis, Venzone, Gemona, San Francesco, Pielungo, Tramonti, Sequals, Cavasso Nuovo, Cornappo e Paularo.
“Dall’esperienza di quei cantieri lavoro nacque la moderna Protezione Civile, un sistema che oggi unisce professionisti e volontari in una rete capillare di forze pronte ad intervenire a fronte di ogni emergenza, sia in Italia che all’estero. Sono questi i valori che noi abbiamo il dovere di tramandare ai nostri ragazzi. Quella che ci offre l’Adunata in questi giorni è un’occasione per testimoniare ancora una volta quanto la nostra terra sia grata agli Alpini e quanto riconosca tutto ciò che questo glorioso corpo ha fatto e sta facendo per il Friuli”, ha detto ancora Zilli a margine delle cerimonie della giornata odierna che si sono concluse con un passaggio in cimitero per l’omaggio alle vittime del Covid e del terremoto e con la messa solenne alla caserma Goi-Pantanali in memoria dei 29 soldati morti sotto le macerie, alla presenza del presidente nazionale Ana Sebastiano Favero.