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L’ambiente di lavoro post pandemia secondo Matteo Bearzi e Roberto Siagri

E’ sempre più determinante il design e la parte, per così dire estetica, anche delle sedi aziendali. I tempi stanno mutando,la pandemia ha prodotto un nuovo modo di lavorare che prevede molte ore a casa, in smart working, in una sorta di flessibilità anche geografica fra le mura domestiche e il luogo di lavoro, mentre un tempo i due spazi avevano condotte loro proprie. Questo declinarsi delle abitudini ha portato a scegliere una maggior cura per l’ambiente lavorativo come sede di rappresentanza, oltre che produttiva. Ovvero: dove si lavora oggi è fondamentale per accogliere clienti, per ‘rappresentare’ l’azienda, per determinate attività ancora di più che per altre. 

Come accade alla Beng di Tolmezzo, produttrice di fari e fanali per auto di lusso; modelli unici, dalle firme più prestigiose, come Ferrari, Lamborghini o Pagani, solo per fare alcuni nomi. “Vengono a trovarci clienti o partner per i quali l’aspetto estetico riveste un ruolo determinante, ciò connotato in tutte le sfaccettature – afferma Matteo Bearzi, a capo della Beng con il padre Giovannino e il fratello Elvis -. Si guarda quindi al dettaglio. Fondamentale quindi, ad esempio, la scelta dei materiali per l’arredo urbano, l’aspetto di design ed estetico dei nostri capannoni. Tutto fa la sua parte, insieme ad ordine e pulizia”. 

Se fino a non molto tempo fa l’essenziale era avere un capannone in cui produrre, oggi questo rimane fondamentale, ma, fra gli aspetti determinanti vi è la sfida di creare aree industriali accattivanti, ordinate, funzionanti, ricche di servizi e di possibilità per chi vi opera e per coloro che le frequentano come ospiti. Serve farsi ricordare, è un biglietto da visita: i dettagli, legati alla pulizia al decoro, ed alla scelta dei materiali rimangono fondamentali. E’ ora di iniziarne a parlare, soprattutto, in un contesto come quello montano, già naturalmente bello, per la vista delle montagne, e per le valenze storiche delle varie valli. 

“E’ un impegno del Consorzio rendere sempre più attrattive le aree industriali – afferma Roberto Siagri, presidente del Carnia Industrial Park (200 consorziati) . Fra i nostri obiettivi c’è il miglioramento del decoro delle aree industriali, oltre che mettere a disposizione aree e immobili industriali moderni e funzionali. Viviamo in un mondo sempre più competitivo dove ogni dettaglio fa la differenza, anche in contesti produttivi. Il piano industriale del consorzio ha un capitolo dedicato proprio alla manutenzione delle aree industriali e di quelle verdi. Siamo i primi a volere che le aziende trovino insediamenti funzionali e belli. Fondamentale in questo momento è avviare un confronto costruttivo così da rendere gli interventi fattivi, nel miglior modo possibile, creando tutti insieme un circolo virtuoso di azioni. Dal punto di vista del riordino dell’area industriale di Tolmezzo – prosegue Siagri -, un grande passo avanti si compirà con il completamento del nuovo polo logistico e con la realizzazione del  centro artigianale che sorgerà nell’area della ex-chimica Corbellini. Il nostro obiettivo è che le aree industriali di nostra competenza diventino une fiore all’occhiello per le aziende insediate e per tutta la comunità”.

(foto di Anna Airone)