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Il Consiglio Provinciale si schiera per il mantenimento del PS di Gemona

Si al mantenimento del punto nascita di Latisana, i presidi di pronto soccorso di Gemona e Cividale. Così si è espresso il Consiglio provinciale di Udine che nell’ultima seduta ha approvato con 18 voti favorevoli, 9 contrari e un’astensione l’ordine del giorno proposto al riguardo dal consigliere provinciale Federico Simeoni (Patrie Furlane-Gruppo Misto).

Palazzo Antonini-Belgrado (Provincia)
Palazzo Antonini-Belgrado (Provincia)

Nel testo il proponente ricorda le importanti funzioni di presidio svolte dalle strutture, evidenziando, per quanto riguarda la realtà della Bassa friulana, gli ingenti investimenti in attrezzature per il reparto di ostetricia dove il numero dei parti ha subito un deciso incremento (300 da agosto 2015 a febbraio 2016), fattore che permetterà il superamento della soglia dei 500 parti/anno quale indicatore di sicurezza.  Simeoni ha richiamato la Giunta regionale, in particolare, ad un confronto e un rispetto delle istanze dei territori e nell’ambito della sanità ad adottare razionalizzazioni a esempio sulla spesa farmaceutica, invitando all’utilizzo a pieno regime delle attrezzature, e ad apporre correttivi sull’appropriatezza degli esami.

“I territori periferici, quelli più in difficoltà, anziché veder potenziati i servizi pubblici ne vengono spogliati” ha commentato Mauro Bordin (capogruppo Ln) soffermandosi sulla qualità delle prestazioni erogate dall’ospedale di Latisana, presidio di riferimento per tante mamme della Bassa friulana, ma anche del Veneto, nonché per i turisti che gravitano su Lignano. Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Marzucchi (Fi) che esorta la Giunta regionale a uscire dell’ambiguità che sta creando tanta confusione tra operatori ma anche future mamme e papà in un periodo delicato della loro vita. Per Alberto Soramel (Pd) è doveroso mantenere il pronto soccorso di Cividale sulle 24 ore, la riqualificazione di Gemona non comprometterà qualità, capacità tecniche o di collegamento al territorio; va risolto l’annoso problema della liste d’attesa vero macigno per la sanità.

“Il pronto soccorso in zona montana rappresenta un elemento di sicurezza in più per la popolazione anziana. Vanno tutelate le zone marginali e più deboli” ha affermato Fabrizio Dorbolò (Sel) mentre Eros Cisilino (Ln) ha fatto notare come la razionalizzazione imposta con la riforma sanitaria non abbia colpito Trieste così come nulla cambia, per quel territorio, anche con la riforma degli enti locali. “Spero che dietro al concetto di riqualificazione del presidio di Gemona non vi sia il prodromo di una futura chiusura” ha detto Alberto Guerra (Ln), confermando il suo appoggio all’odg. Sostegno anche da parte di Stefano Balloch (Fi), affinché venga messa attenzione sul fatto che a questa riforma, una sorta di sperimentazione sanitaria su più ambiti, possano essere posti gli adeguati correttivi.

Contrari, invece, tra le fila del Pd, Andrea Simone Lerussi (“con l’approccio delle aziende ospedaliere c’è ragionamento a favore dei territori”) e il capogruppo Salvatore Spitaleri (“è necessaria una valutazione compiuta della qualità del sistema del servizio socio sanitario mentre questo odg induce a giudizio complessivo partendo da alcuni casi e situazioni diverse tra loro”).