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Entro il 26 aprile il nuovo presidente dell’Unione della Carnia

Secondo incontro sul territorio, dopo quello di lunedì a Pordenone, per illustrare le novità e i prossimi passi per la costituzione delle Uti (Unioni territoriali intercomunali), anche alla luce dell’approvazione in Consiglio regionale delle modifiche alla legge 26 del 2014. Questa la motivazione della riunione estesa ai 28 sindaci della Carnia, ai consiglieri regionali di maggioranza e opposizione e voluta dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, a cui hanno partecipato anche gli assessori alle Autonomie locali, Paolo Panontin, e alle Infrastrutture e territorio Mariagrazia Santoro, oltre al presidente della V Commissione consiliare, Vincenzo Martines. Presenti anche i consiglieri regionali Barbara Zilli e Renzo Tondo.

Debora SerracchianiDurante la riunione, tenuta martedì sera presso la Comunità montana della Carnia a Tolmezzo, è stato illustrato il cronoprogramma oltre che l’adattamento normativo della legge 26 che consente a chi si è espresso positivamente sulle Uti di poter partire dal 15 aprile e a coloro che in questo momento hanno maturato una decisione diversa di potersi eventualmente aggiungere in seguito.

“La norma prevede forme di premialità e l’abbattimento della penalizzazione per i Comuni ritardatari che quest’anno costituiscono l’Unione” come ha illustrato Panontin. Serrachiani ha chiarito che “entro il 20 aprile è prevista la convocazione dell’assemblea da parte del sindaco del Comune più popoloso dell’Uti ed entro il 26 aprile l’elezione del presidente dell’Uti. Poi, fino al 30 giugno i tavoli tecnici inizieranno a lavorare per preparare l’aspetto operativo delle funzioni associate”. La presidente ha puntualizzato l’importanza dell’incontro di ieri che si inserisce all’interno di una serie di riunioni che continueranno ad essere organizzati sul territorio nelle 18 Uti: “Lo facciamo per spiegare le modifiche apportate alla legge 26 e per ragionare sull’attuazione della riforma accompagnando questa attività con l’adesione all’ordine del giorno fatto proprio in Aula la scorsa settimana e che prevede anche la costituzione, oltre a questi incontri, di un tavolo politico di cui fanno parte l’assessore regionale competente, i capigruppo e i rappresentanti dei Comuni, sia quelli che non hanno approvato lo statuto senza fare ricorso sia quelli che hanno fatto ricorso, ma in prima battuta i rappresentanti dell’Uncem e dell’Anci Fvg per definire i criteri di attivazione del tavolo politico”.

comunita montana della carniaSerracchiani ha ricordato quindi che dal 15 aprile sono costitute le Uti ma l’esercizio delle funzioni decorre dal 1 luglio. “E’ nostra intenzione costituire tavoli tecnici con i sindaci e i segretari dei Comuni che hanno già approvato le Unioni, assieme ai funzionari regionali per approfondire le singole questioni in modo da arrivare preparati”. Tavoli tecnici che permetteranno di “lavorare sull’applicazione pratica della riforma e ci consentiranno di toccare con mano quali sono le opportunità e i problemi da risolvere. I tavoli tecnici sono strumenti che hanno il compito di sciogliere i nodi che saranno posti dai sindaci”.

Serracchiani ha ribadito inoltre come le funzioni socio assistenziali verranno trasferite solo al completamento delle Uti, così come la scuola e l’edilizia scolastica “proprio per evitare difficoltà, queste funzioni restano in capo alla Provincia fino a tutto ottobre per garantire l’avvio dell’anno scolastico 2016 2107”. Sui finanziamenti si è espresso Panontin spiegando, inoltre, che i Comuni che approveranno lo statuto successivamente al 15 aprile potranno godere dei finanziamenti previsti per le Uti dall’anno successivo. Panontin: sul tema della Comunità montana ha precisato che “continua ad operare fino al 1 luglio; stiamo raccogliendo i quesiti e i tavoli tecnici servono per andare nel dettaglio e fornire tutte le informazioni necessarie”.

Nel corso dell’incontro il consigliere Renzo Tondo ha ribadito la speranza “che il documento approvato dal Consiglio regionale, in cui si prevede un tavolo politico con tutti i capigruppo, possa portare a un confronto sui temi veri per evitare errori nella gestione del processo di governance delle Uti”, mentre la consigliera Barbara Zilli ha confermato una posizione critica sull’impianto della riforma e sul suo iter di applicazione.

I SINDACI ANTI-UTI

marco lenna forni di sotto“Per l’ennesima volta usciamo esterrefatti dalla riunione con la Presidente – ha commentato a fine incontro il sindaco di Forni di Sopra Marco Lenna, tra i cinque primi cittadini ricorrenti al Tar a nostre precise domande tecniche sulle ripercussioni che si avranno per i comuni che non aderiscono all’Uti non ha saputo o forse voluto rispondere perché probabilmente si trova in forte difficoltà. La Presidente continua ad insistere con il concetto di premialità ma ricordo che i fondi di perequazione arrivano da tutti i cittadini; non vedo poi dove stiano le migliorie introdotte dal consiglio regionale visto che se un comune non arriverà a chiudere i bilanci in mancanza dei fondi perequativi scatterà il commissariamento per legge nazionale e quindi l’intero consiglio comunale sarà spedito a casa”.