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Revelant (AR): “Ringiovanire la classe dirigente? Lettera morta in montagna”

Alle promesse di voler ringiovanire la classe dirigente del FVG bisogna dare concretezza nei fatti, altrimenti non si potrà mai avere quell’auspicabile ricambio generazionale che, al momento solo a parole, questa Giunta regionale dice di volere. La nomina dei presidenti dei Boschi Carnici e ora del Cosilt (ex Cosint) sono la dimostrazione che, di fatto, i meccanismi della politica di centrosinistra sono rimasti ancorati a vecchi schemi di opportunità”.

La sede del Cosint
La sede del Cosint

Il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale, Roberto Revelant, stigmatizza la scelta politica dei vertici dei due organismi a controllo pubblico. “Già il dato sulla disoccupazione giovanile è allarmante; se poi la politica, nei fatti, non è la prima a dare fiducia alle professionalità e capacità di giovani che aspettano solo un’occasione, il ringiovanimento della classe dirigente resta solo lettera morta”. “Non discuto le competenze – continua Revelant – dei nuovi presidenti, ma se effettivamente si voleva procedere a un cambio di passo sarebbe stato opportuno, come avviene in altre Nazioni, dare fiducia agli under 50”.

“L’aver escluso la Provincia di Udine rischia di rivelarsi un errore per la Carnia che, invece di aprirsi a un’area più vasta, si chiude in se stessa“. “Una governance caratterizzata dall’esperienza al servizio di una nuova classe dirigente – conclude Revelant – avrebbe rappresentato un valore aggiunto non solo in termini di motivazione, ma anche di effettiva volontà di concretizzare un reale cambiamento generazionale. Meraviglia che la Serracchiani continui ad avallare tutto questo”.