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Intervento di soccorso a Montenars, ma l’ambulanza parte da San Daniele

“Il Pronto Soccorso di Gemona è aperto e funzionante, ma come mai per un intervento a Montenars nei giorni scorsi è giunta l’ambulanza da San Daniele? Il mezzo gemonese era già impegnato o è’ un giochino della Regione che punta, mediante “ sperimentazione “, a dimostrare l’inutilità del PS gemonese? “. A chiederselo il Coordinamento dei Comitati in difesa del “San Michele”.

“Forse per avvalorare la sua trasformazione, prima in un punto di Primo intervento e in seguito a una postazione medicalizzata del 118, cioè una sola ambulanza che dovrà portare i pazienti in altri ospedali” è la risposta che si danno gli attivisti, i quali poi aggiungono: “In particolare a Tolmezzo, per garantire numeri a un nosocomio che con il suo territorio naturale di riferimento  non avrebbe numeri sufficienti per restare di rete. Oltretutto da Montenars a San Daniele ci vogliono ben 32 minuti contro i 18 da Gemona. Tempi abbondantemente fuori dai tempi di legge, che in questo caso sono 20 minuti”

“La politica – aggiungono ancora – gioca forse sulla pelle dei malati, anche se ben conscia che in determinate patologie contano i minuti ? Ma purtroppo a fronte di  questi seri argomenti ne’ la Presidente Serracchiani ne’ l’Assessore Telesca, sentono il bisogno di venirle a spiegare alla gente  del Gemonese. Nonostante invitate piu’ volte  a farlo sia dall’Amm.ne. comunale che dai Comitati. Manderanno però a Gemona  l’Assessore alla Cultura  Torrenti a inaugurare una biblioteca all’interno del San Michele. Idea perfettamente in linea con la volontà regionale di trasformazione dell’unico ospedale antisismico della Regione, presente nella zona piu’ sismica regionale, nel cronicario/poliambulatorio delineato dalla iniqua legge di riforma sanitaria”.

I prossimi degenti del San Michele infatti, sottolineano amaramente  i Comitati, “avranno molto tempo a disposizione  e buone letture aiuteranno a far passare meglio i lunghi tempi di degenza. Fumo negli occhi come per il Laboratorio della Montagna, alla cui inaugurazione partecipo’ anche la Serracchiani e che dopo poco tempo è diventato un magazzino di attrezzature”.