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Tolmezzo, nuovo botta-risposta tra CasaPound e l’assessore Craighero

Il post "incriminato"
Il post “incriminato” reso noto da CasaPound

“Le tardive scuse dell’assessore alla Cultura del Comune di Tolmezzo sembrano più che altro un ordine di scuderia per coprire l’epiteto poco elegante enunciato dal Craighero verso il nostro movimento”. Lo afferma in una nota Luca Minestrelli, portavoce locale di CasaPound Italia, in riferimento all’evento di presentazione del libro “Italia, Risorgi, Combatti, Vinci! – Italiani in trincea” del 19 dicembre scorso.

“Ricordiamo – prosegue Minestrelli – che il Comune ha sì concesso l’utilizzo della sala, pagata regolarmente dal movimento, ma la stessa giunta non ha dato il benché minimo risalto a un’iniziativa storica, a cui tutti erano invitati a partecipare, compreso l’assessore Craighero, presente in sala senza nessun problema. Il tentativo di screditarci è senz’altro fallito e la sala piena ne è testimonianza. Per quanto riguarda l’assessore Craighero, crediamo che chi detenga una carica pubblica non debba mai esasperare i toni, pertanto chiediamo le dimissioni immediate dell’assessore in questione”.
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LA REPLICA DELL’ASSESSORE
Marco Craighero
Marco Craighero

“L’insulto non è nel mio modo di fare usuale, ho calcato eccessivamente i toni e mi dispiace di averlo fatto, ma non è sicuramente piacevole sentirsi dare più e più volte della zecca, dell’imbecille, del ridicolo e insulti anche peggiori che evito di riportare, da parte di chi si rifà alla stessa matrice ideologica di Casapound”. Così esordisce l’assessore tolmezzino Marco Craighero.

“Casapound chiede le mie dimissioni? Io chiedo a Casapound, se vuole essere trattata come le altre organizzazioni, di comportarsi secondo le regole che gli altri movimenti e le altre associazioni rispettano: paghino le multe che hanno nei confronti del comune per le numerose affissioni abusive e agiscano alla luce del sole secondo le norme vigenti, e non con blitz illegali durante la notte.
In ogni caso resta il fatto che come amministratore non ho mai cercato di censurare nessuno e che io ero presente ad ascoltare democraticamente la conferenza sulla grande guerra organizzata da Casapound, e ad esser preso di mira personalmente, mentre altrettanta apertura non si è mai vista da parte dei loro esponenti, i quali mai son stati presenti a un’iniziativa culturale del nostro Comune.
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Ricordo inoltre, che fui io, da presidente della Consulta Giovani, ad organizzare la presentazione del libro di Tobias Fior, relatore qualche settimana fa alla conferenza di Casapound, mi pare un gesto di equità.
Se Casapound chiede le mie dimissioni – conclude Craighero – io chiedo a Casapound di rinnegare pubblicamente l’ideologia fascista, la cui apologia è illegale in Italia come disposto dalla legge Scelba che attua una disposizione costituzionale. Se Casapound si dichiara totalmente estranea al fascismo e ne ripudierà i principi io sono disposto a scusarmi pubblicamente per le mie parole”.