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Helica tiene sotto controllo i ghiacciai delle Alpi Giulie

Importante telerilevamento Lidar (Light Detection and Ranging),  eseguito da Helica sui ghiacciai delle Alpi Giulie, per conto del Cnr e dell’Università di Trieste. Il sofisticato  strumento ha raccolto dati  in grado di produrre analisi tridimensionali utili alla determinazione dei bilanci di massa, delle variazioni delle fronti e dei mutamenti areali e volumetrici dei ghiacciai.

“E’ necessario monitorare il loro volume, oltre che la loro estensione areale” ha affermato Renato R. Colucci del Cnr di Trieste che, assieme all’Università di Trieste ed al Parco Naturale delle Prealpi Giulie, da anni controlla l’evoluzione di queste piccole masse glaciali.

helica rilevamentiFra le Alpi Giulie sono presenti ben 14 piccoli ghiacciai, definiti tecnicamente ed in inglese “very small glaciers e glacierets”. Uno è presente sul Montasio occidentale, un altro sul Canin orientale, così come nella parte occidentale, oltre che nella conca Prevala, insieme a molti altri più o meno conosciuti. Il loro spessore va dai 10 ai 30 metri. Si tratta di piccoli ghiacciai molto particolari: si trovano infatti nella zona più soggetta a precipitazioni nevose e piovose dell’intero arco alpino.

“Il fatto inoltre che i ghiacciai delle Giulie siano interessati da numerose valanghe li rende per così dire più sottoposti a precipitazioni rispetto ad altri, e per questo più lenti a scomparire. Confermiamo che per volume ed estensione, i ghiacciai delle Alpi Giulie sono, negli ultimissimi anni, in una situazione di stabilità – prosegue Colucci – Hanno vissuto, negli anni Ottanta, Novanta ed inizio anni Duemila, una poderosa riduzione (dal 1850, considerato il momento terminale della piccola età glaciale, periodo iniziato attorno al 1350, durante il quale i ghiacciai alpini hanno subito una possente avanzata), quantificata nel 90 per cento. Da qualche anno la situazione è stabile, questo è dovuto al netto incremento di precipitazioni nevose invernali che hanno per così dire consentito ai ghiacciai di  non scomparire, nonostante le estati diventino sempre più lunghe e calde. Ci troviamo, da un punto di vista climatico, in una fase di profondi mutamenti climatici, ed i ghiacciai alpini, come quelli delle Giulie, non hanno ancora trovato il loro equilibrio con la situazione climatica presente. Con i rilievi di Helica, riusciamo a tenere monitorata la situazione sui ghiacciai che, insieme alle risultanze climatiche, ci consentono di capire l’evoluzione di un fenomeno globale, di cui i piccoli ghiacciai delle Giulie, con il loro comportamento, sono sentinella. E’ verosimile ritenere che, in futuro, le Alpi saranno interessate più da piccoli ghiacciai di questo tipo, piuttosto che dai grandi ghiaccia vallivi, che stanno scomparendo ad un ritmo disarmante” ha concluso Colucci.

‘Fornire dati utili alla scienza che studia i ghiacciai e di conseguenza le evoluzioni climatiche, in questo particolare periodo storico è per noi motivo di grande orgoglio oltre che responsabilità – ha affermato Christian Peloso, manager di Helica – recentemente , i grandi della terra, si sono ritrovati per parlare proprio di clima, del global warming. Lo studio attento dei dati che riusciamo a garantire si presenta come strumento fondamentale per le decisioni che i Paesi devono prendere per la salvaguardia dell’intero pianeta”.