A Gemona si parla di terremoti e cultura della prevenzione

Terremoti
e cultura della prevenzione
” è il titolo dell’incontro di venerdì 21
novembre alle
ore 17, nella Sala Consiliare di Palazzo Boton, in Piazza
del Municipio a Gemona del Friuli, che OGS – Istituto nazionale di
Oceanografia e di Geofisica Sperimentale organizza in occasione del 50°
Anniversario del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia. Gli
interventi di Maria Cristina Pedicchio, Presidente di OGS, Marco
Mucciarelli, Direttore Sezione CRS di OGS, e dei ricercatori Gianni
Bressan e Carla Barnaba illustreranno le attività svolte dalla sezione
CRS – Centro Ricerche Sismologiche di OGS nella gestione delle reti di
monitoraggio sismico, del dato sismologico e dell’allarme, nelle
ricerche sismologiche e nei progetti per la diffusione della cultura
della sicurezza.
L’incontro
– a ingresso libero e adatto a un pubblico di tutte le età – sarà
quindi l’occasione per illustrare i processi che generano i terremoti, i
sistemi con cui vengono misurati, sia quelli attuali che quelli in fase
di sperimentazione, le conoscenze acquisite da CRS in quasi
quarant’anni di studio e alcuni elementi essenziali per contribuire
all’educazione al rischio sismico e a diffondere le buone pratiche di
sicurezza.
I
terremoti colpiscono gran parte della penisola italiana: ce lo dice la
storia degli ultimi 2000 anni, e ce lo conferma la sismologia
strumentale, che misura sempre più precisamente anche eventi che non
sono percepiti dall’uomo. In particolare, la fascia corrispondente circa
alle Prealpi Venete-Friulane è una di quelle dove vi sono i maggiori
indizi geomorfologici di una deformazione in atto ed è quella dove sono
stati rilevati con maggior frequenza, in epoca remota e recente, sia
terremoti al di sopra della soglia di percezione, sia gli eventi
catastrofici.
Il
servizio di monitoraggio e allarme sismico che OGS – Istituto Nazionale
di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale gestisce tramite la Rete
Sismometrica fu installato il 6 maggio 1977 proprio nell’area
epicentrale del terremoto del Friuli del ’76. Nel tempo la rete si è
estesa all’intera Italia nord-orientale e si è allargata allo scambio
dati con le reti nazionali di Italia, Austria, Slovenia e Svizzera.
Inoltre l’installazione dal 2002 di una rete geodetica basata su
ricevitori GPS ha ampliato ulteriormente le capacità di analisi
all’osservazione delle deformazioni lente della crosta terrestre.
I
più recenti forti terremoti, come quelli che in Emilia nel 2012 hanno
causato morti, feriti e ingenti perdite economiche, hanno dato una
dimensione tragicamente concreta alla pericolosità sismica, rinnovando
la coscienza collettiva sui rischi naturali cui l’Italia è soggetta.
Questa consapevolezza ha convogliato maggiori attenzioni al tema del
riadeguamento antisismico del territorio e dell’edificato, che significa
attuare le misure per ridurre le potenziali conseguenze dei terremoti
di domani. Una strategia fondamentale per farlo è realizzare iniziative
che promuovano la conoscenza, la prevenzione, l’informazione e il pronto
intervento, come i progetti con le Scuole e i cittadini, su cui OGS è
attivo da anni, nell’ambito di iniziative finanziate dalla Protezione
Civile Nazionale e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Far
conoscere il rischio sismico, far superare eventuali paure e far
riflettere i cittadini sull’importanza di effettuare esercitazioni
antisismiche regolari è fondamentale per far comprendere che i
terremoti, seppur imprevedibili e incontrollabili, possono risultare
meno devastanti e spaventosi se affrontati correttamente.