Attesa in montagna per il nuovo Piano regionale di sviluppo rurale

C’è
grande attesa da parte degli imprenditori della montagna per il nuovo
Piano regionale di sviluppo rurale di imminente pubblicazione.

Prova
ne è la rilevante partecipazione di aziende montane, in
particolare di segherie e imprese boschive, all’incontro di
approfondimento che la Delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine
ha tenuto presso la propria sede con due funzionari della Regione:
Luciano Sulli e Gianfranco Dreossi, rispettivamente direttore e
funzionario del Servizio gestione forestale e produzione legnosa
della Regione FVG.

La
filiera foresta-legno è inserita nella vigente programmazione
del piano di sviluppo rurale all’interno del quale sono state anche
definite delle misure ad hoc per il rilancio del comparto.

“Questo
impianto complessivo – ha dichiarato Vittorio Di Marco,
capodelegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine – va ulteriormente
rafforzato e migliorato con la nuova programmazione 2014-2020. Come
Delegazione, di concerto con gli operatori del settore, abbiamo
avanzato alla Regione alcune proposte al fine di integrare la cultura
delle imprese boschive alle prime e seconde lavorazioni del legno”.

"Occorre
– ha dichiarato Di Marco – sviluppare la filiera foresta-legno per
rilanciare l’occupazione della montagna puntando sulle aggregazioni e
sulla promozione di un marchio regionale del legno. E’ positivo che
nel nuovo Piano siano incentivate le concessioni pluriennali di
gestione dei boschi da parte di enti pubblici e non, che permettono
la programmazione degli investimenti da parte delle imprese locali
concessionarie. Con il supporto della contribuzione prevista dal
nuovo PSR 2014-2020 le nostre aziende possono realmente diventare
competitive sul mercato sempre più globalizzato. Altrimenti,
il nostro patrimonio boschivo continuerà ad essere ‘aggredito’
dalle aziende concorrenti austriache maggiormente strutturate”.

La
ricostruzione post-sismica del Friuli – ha aggiunto Di Marco – ha
rilanciato l’utilizzo del legno nelle costruzioni ed ha di fatto
‘sdoganato’ negli anni a seguire l’utilizzo del legno
strutturale nelle costruzioni in tutta Italia. Le valenze ambientali
della gestione forestale sostenibile dei nostri boschi e la
positività dell’immagine della ricostruzione post ’76
possono essere opportunamente valorizzati con la creazione di un
marchio del legno regionale particolarmente orientato al legno
strutturale. Soprattutto se pensiamo all’indirizzo dell’edilizia
oggi in chiave di ristrutturazione e sostenibilità ambientale
possiamo capire quanto siano spendibili le competenze acquisite nel
campo del legno dalle nostre imprese, dai professionisti e dalle
istituzioni, se raccolte all’interno di ‘modello di
ristrutturazione edilizia innovativa in legno’ inserito nel marchio
regionale auspicato”.

Queste
azioni – ha concluso Di Marco – devono affiancare e integrare gli
interventi previsti nella bozza regionale del PSR 2014-2020 se
vogliamo sviluppare concretamente il comparto del legno in montagna”.

Dal canto loro, Sulli e Dreossi hanno
illustrato la bozza del nuovo PSR. “Abbiamo recepito le richieste
del territorio privilegiando aggregazioni, affidamenti pluriennali,
certificazioni e semplificazione. L’obiettivo è di
raddoppiare l’attuale prelievo di materia boschiva da parte delle
imprese regionali. Stiamo ora aspettando le osservazioni della
Commissione Europea alla bozza di programma da noi redatta
nell’auspicio di emanare i primi bandi regionali nella primavera
2015.

nella foto Vittorio Di Marco