L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese al Salone del Gusto
E’ in corso fino al 27 ottobre a Torino il Salone del Gusto di Slow
Food. Il Salone ospita oltre mille espositori, produttori dei Presidi e
delle Comunità del Cibo provenienti da più di cento paesi. Tra i
prodotti di eccellenza riconosciuti da Slow Food presenti nel capoluogo
piemontese ci sono pure il pan di sorc e il formaggio delle latterie turnarie di Buja e Campolessi sostenuti dall’Ecomuseo delle Acque,
che parteciperanno a laboratori del gusto e ad incontri di
presentazione. E’ un riconoscimento che premia progetti e azioni di una
realtà ecomuseale che ha contribuito a fare del Gemonese il territorio a
più alta concentrazione di Presidi del Friuli Venezia Giulia.
Food. Il Salone ospita oltre mille espositori, produttori dei Presidi e
delle Comunità del Cibo provenienti da più di cento paesi. Tra i
prodotti di eccellenza riconosciuti da Slow Food presenti nel capoluogo
piemontese ci sono pure il pan di sorc e il formaggio delle latterie turnarie di Buja e Campolessi sostenuti dall’Ecomuseo delle Acque,
che parteciperanno a laboratori del gusto e ad incontri di
presentazione. E’ un riconoscimento che premia progetti e azioni di una
realtà ecomuseale che ha contribuito a fare del Gemonese il territorio a
più alta concentrazione di Presidi del Friuli Venezia Giulia.
Domenica
26 l’Ecomuseo delle Acque con altri ecomusei italiani, si confronterà con i responsabili di Slow Food Italia per
definire una collaborazione a livello nazionale che consenta di
condividere strategie e procedure nel campo dell’agroalimentare
alla conservazione del patrimonio culturale di un territorio. Obiettivo
dichiarato: sostenere l’impegno dei produttori e delle comunità locali
per il recupero e la valorizzazione di prodotti e di attività che
rischiano l’estinzione o l’abbandono.
26 l’Ecomuseo delle Acque con altri ecomusei italiani, si confronterà con i responsabili di Slow Food Italia per
definire una collaborazione a livello nazionale che consenta di
condividere strategie e procedure nel campo dell’agroalimentare
alla conservazione del patrimonio culturale di un territorio. Obiettivo
dichiarato: sostenere l’impegno dei produttori e delle comunità locali
per il recupero e la valorizzazione di prodotti e di attività che
rischiano l’estinzione o l’abbandono.