Tre vincitori nel 1° premio “Baston Di Sant Pieri di Cjargne”

Debutta
con tre riconoscimenti ad altrettante personalità che stanno
dando prestigio alla Carnia la prima edizione del premio “Baston
di Sant Pieri di Cjargne
”, ideato dall’arciconfraternita
dello Spirito Santo “Pieres vives” di S. Pietro in Carnia.
A ricevere l’artistico manufatto ligneo saranno, nel corso di una
cerimonia che si terrà il 2 agosto alla Pieve di San Pietro di
Zuglio in occasione della festività di San Pietro in vinculis,
Mons. Tito Solari, Giovanni Canciani e Marta Francescatto.

L’iniziativa
è stata promossa con l’intento di dare un pubblico
riconoscimento a singole persone o gruppi distintisi per il loro
impegno spirituale, culturale e artistico, sociale e umanitario,
ispirato ai valori cristiani, al servizio della società umana
e della comunità carnica in particolare.

A
mons. Solari è stato assegnato il premio perché si è
distinto nel campo spirituale e dedicato, come dice la motivazione,
“alla chiesa con particolare attenzione alla difesa dei diritti e
della dignità dei popoli oppressi e maltrattati dell’America
Latina, nello spirito più genuino del Vangelo”. Nato a
Pesariis nel 1939 è stato ordinato sacerdote salesiano il 23
dicembre 1966. Nel 1974 scelse la via della missione andando a vivere
nelle comunità salesiane della Bolivia. In un primo tempo fu
parroco a Yacapani, successivamente nel 1981 divenne ispettore
generale dei Salesiani in Bolivia. E’ stato ordinato vescovo il 19
marzo del 1987 diventando titolare di Acque Nuove di Numidia e
ausiliare di Santa Cruz de la Sierra. Il 7 marzo del 1998 è
stato nominato arcivescovo coadiutore di Cochabamba, città di
800.000 abitanti a 2700 metri di altezza, diventando poi titolare di
sede l’8 luglio 1999. Si impegna in prima persona per aiutare le
fasce di popolazione più svantaggiata, dalle battaglie al
diritto per l’acqua alla denuncia dei pericoli legati al
narcotraffico.

A
Giovanni Canciani è stato riconosciuto il particolare impegno
nel campo culturale e artistico per “una vita intera dedicata al
mondo della musica e della cultura, trasmettendo con particolare
fervore ai giovani queste passioni e lasciando un’impronta evidente
nel museo della Mozartina, da lui ideato e realizzato a Paularo”.
Nato a Paularo nel 1936 si è trasferito nel 1957 a Torino dove
ha frequentato il liceo classico “Regina Margherita” ed il
Conservatorio “Giuseppe Verdi”. Insegnante, critico musicale,
esperto di organaria, nel 1993 realizza nella settecentesca “Casa
Scala” del paese natio un interessante museo, chiamato appunto La
Mozartina, contente la sua preziosa raccolta di strumenti musicali
antichi restaurati e sonanti. Attualmente è direttore della
Scuola di musica della Carnia e alterna la sua attività di
compositore (una sorta di sintesi tra barocco, classicismo e primo
romanticismo) con quella del restauro e recupero di strumenti
musicali antichi. Canciani è autore di due inni: “Carnorum
Regio” e “Decima Regio”, di cui il primo è diventato il
vero simbolo della Carnia.

Marta
Francescatto si è distinta nel campo sociale ed umanitario
profondendo la sua attività, “tal cidin, dedicandosi
alle persone meno fortunate della Comunità Piergiorgio, prima
a Udine e poi a Caneva di Tolmezzo”. Classe 1944, nata a Tomezzo e
ultima di 7 figli, è ancor oggi una “colonna portante”
della sede carnica della Comunità Piergiorgio onlus, il Centro
don Onelio. Un progetto ambizioso, fortemente voluto dall’allora
carismatico uomo di fede, per dare risposte concrete alle esigenze
delle persone disabili dell’Alto Friuli. Marta, che conosce don
Onelio negli anni Cinquanta quando è cappellano a Tolmezzo e
le fa catechismo, si prodiga sin da giovane nel sostegno e nell’aiuto
verso gli altri: un volontariato che diventa, negli anni Ottanta, la
sua ragione di vita. Entra così nella Comunità
Piergiorgio di Udine varcando, poi, la soglia della sede secondaria
di Caneva di Tolmezzo nel 2003. La struttura e l’ambiente umano
rappresentano la sua seconda famiglia, dalla quale non è mai
riuscita a separarsi.

Il
premio “Baston di Sant Pieri di Cjargne”, che avrà una
cadenza biennale, ha un valore morale e di testimonianza cristiana.
Le candidature possono essere presentate alla Confraternita, che ha
sede presso la Polse di Cougnes in comune di Zuglio, da chiunque:
persone, enti o associazioni. Corredate da idonea biografia del
candidato, dovranno pervenire entro il 31 dicembre dell’anno
precedente all’edizione e rimarranno oggetto di attenzione per tre
anni. Della giuria fanno parte l’arcivescovo emerito di Udine mons.
Pietro Brollo, l’ex presidente del Consiglio regionale Antonio
Martini, il sindaco di Zuglio Battista Molinari, il prevosto mons.
Giordano Cracina ed il giornalista Renato Cracina.

L’Arciconfraternita
dello Spirito Santo “Pieres vives” di San Pietro in
Carnia, secondo lo statuto, è stata creata per promuovere una
coscienza di carità spirituale, culturale e sociale per il
popolo di Dio e per tutta la comunità, ma anche per conservare
e valorizzare la Pieve madre di San Pietro di Zuglio. Il Bastone di
San Pietro, nelle intenzioni, vuole essere proprio il simbolo di un
cammino nel segno del vangelo e del progresso spirituale e civile
dell’umanità.