GEMONA: Gli incontri sulla scuola del Cidi

La scuola, se ha un’impostazione democratica, non può ignorare il fatto che la lingua d’uso di bambini e studenti è frequentemente diversa da quella ufficiale, ma deve dimostrarsi capace di accettare e valorizzare la specificità culturale delle persone che accedono alla formazione. La legge nazionale che ha riconosciuto recentemente lo status di “lingua minoritaria” a molti idiomi del nostro Paese ha fornito alle scuole del Friuli alcuni strumenti per affrontare più agevolmente la realtà plurilinguistica del territorio e in particolare la presenza del friulano come lingua d’uso prevalente. Così, accanto a esperienze di insegnamento bilingue che contano ormai anni, se non decenni, di vita, sono stati intrapresi ultimamente, soprattutto nella scuola dell’obbligo, alcuni percorsi innovativi sotto l’aspetto didattico. Nello sfondo rimangono però vivi alcuni problemi basilari: qual è il senso dell’insegnamento del friulano nel nostro tempo? quale friulano, data l’esistenza di numerose varietà, deve essere insegnato?
Un convegno organizzato dal CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) della Carnia e del Gemonese intende fare il punto sulla situazione, verificando, dopo questa prima fase di attuazione della legge, lo stato del dibattito sul friulano nella scuola, con particolare attenzione al rapporto tra koiné e varietà locali, e proponendo alla discussione alcune recenti esperienze didattiche.
L’iniziativa sarà aperta (venerdì 14 dicembre ore 20.30, auditorium del Glemonensis) da un concerto di Aldo Giavitto, un cantautore che, proponendo in friulano temi legati alla sensibilità del nostro tempo, si è guadagnato un largo seguito anche tra i giovani.
Il convegno vero e proprio, dal titolo “Quale lingua friulana? E a scuola?”, avrà luogo sabato 15 dicembre, a partire dalle ore 15.00, nella sala riunioni della Comunità Montana. Si confronteranno
Silvana Fachin Schiavi (Università di Udine) con “Lo standard: un paradosso per le lingue minoritarie?”, Leonardo Zanier (sindacalista e poeta) che tratterà di “Cunfins di iêr e di vuê”, Roberto Iacovissi (scrittore e giornalista) con un intervento su “Koiné vs. varietâts?/ Koiné contro varietà?” e Federico Vicario (Università di Udine) che parlerà del “Friulano dopo la scuola”.
Seguiranno comunicazioni su esperienze didattiche di: Paola Londero (scuola dell’infanzia di Glemone Alte), “Alla ricerca del Friulano perduto”; Irma Londero (scuola elementare di Campo Lessi), “Percorsi didattici in rete: l’acqua tra trdizione e cultura”; Fiorella Angeli (scuola media di Trasaghis), “Un laboratorio sulle leggende della Val del Lago”; Matteo Fogale (liceo scientifico “L. Magrini” di Gemona), “Un’esperienza di insegnamento del friulano fra grafia e cultura”.