TOLMEZZO: Tribunale, ancora rischio ridimensionamento?

Ormai è una consuetudine, ma non per questo desta meno preoccupazione. Ci riferiamo alle voci che indicano un ridimensionamento dei tribunali minori, compreso quindi quello di Tolmezzo, ipotesi ventilata più volte negli ultimi anni. Alcuni mesi fa il consiglio comunale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno in seguito all’ipotizzata entrata in vigore di una norma che prevedeva lo spostamento di funzioni legate a società, fallimenti e altro ancora nei soli capoluoghi di provincia. In pratica un colpo mortale per le piccole realtà. Il verificarsi di questa situazione era stato scongiurato ma adesso c’è un fatto nuovo. “Pare ci sia una nuova iniziativa che porterebbe allo stesso risultato pratico” conferma il sindaco Sergio Cuzzi, che nei giorni scorsi si è incontrato con Silvio Beorchia, presidente dell’ordine degli avvocati tolmezzini. “L’onorevole Valentini, presidente della commissione lavoro pubblico e privato della Camera, ha inviato una lettera ai sindaci interessati dove veniva spiegata la cosa- aggiunge Cuzzi- Per questo ho ritenuto di dover informare i nostri parlamentari Lenna e Moro, oltre che Beorchia”. La settimana prossima ci sarà, quindi, un incontro a quattro per valutare le iniziative da intraprendere. Il sindaco si mostra comunque fiducioso: “Non credo si possa parlare di seri rischi. Ci sono certamente pressioni di alcune forze contrarie ai tribunali minori e mi riferisco in particolare all’ordine dei magistrati. A volte però è proprio in queste piccole realtà che si ha la misura equa della giustizia, perché si lavora meglio e con tempi minori rispetto ai tribunali delle grandi città”. Cuzzi non vuole nemmeno pensare a cosa potrebbe significare per la Carnia la chiusura del tribunale tolmezzino: “Vorrebbe dire una gravissima perdita culturale e dell’organizzazione sociale del territorio. Quando si parla di provincia dell’Alto Friuli e ci si pone la domanda su cos’abbia di speciale questa zona, ebbene, una risposta è anche questa: siamo gli unici ad avere il tribunale al di fuori dei capoluoghi di provincia e di conseguenza un collegio elettorale, senza dimenticare altri servizi”. Per il sindaco non si tratta perciò solo di una casualità storica legata all’armistizio del ’18, ma qualcosa di più: “Pensiamo al lavoro, mi riferisco ai clandestini e ai traffici di droga, armi e auto, derivante dal fatto che ci sono due frontiere- conferma- E’ quindi una specificità che al giorno d’oggi ha un certo peso perché qui non c’è il solito tran-tran di un tribunale di provincia”. (di Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)