MONTAGNA- Crisi lavoro, il decalogo per il rilancio

Tavolo di concertazione permanente; prevenzione e salvaguardia del territorio; infrastrutture; scuola, formazione, università e ricerca; Agemont; politiche insediative; sviluppo delle filiere locali; nuova imprenditorialità; osservatorio regionale sul mercato del lavoro e inserimento della montagna nei nuovi fondi strutturali: sono queste le dieci priorità individuate ieri dalla Confindustria regionale e da Cgil, Cisl e Uil per lo sviluppo della montagna friulana. Il “decalogo di proposte” – è stato precisato – parte dal presupposto che la montagna deve rappresentare un momento di centralità delle politiche di sviluppo del Friuli-Venezia Giulia. “E’ assolutamente indispensabile si legge nel documento predisposto da imprenditori e sindacati – attivare un ampio tavolo di concertazione con Regione, Provincia, enti locali, Agemont e parti sociali, che assuma il compito di esercitare specifiche ed alte funzioni di raccordo e di coordinamento, per promuovere e gestire con ampia autonomia un percorso di rilancio dell’ economia montana, che non si limiti al contingente, ma guardi al medio e lungo periodo, anche attraverso il riconoscimento di apposite deleghe agli Assessori regionali e provinciali competenti in materia di sviluppo della montagna”. Secondo industriali e sindacati, poi, “é necessario selezionare e sostenere adeguatamente poche ma basilari azioni in grado di favorire insediamenti produttivi che rispettino tre priorità: basso impatto ambientale, elevata tecnologia, alto valore aggiunto, e occupabilità femminile. Dopo le leggi regionali n.35 e 36 del 1987, e quelle successive serve un nuovo organico Progetto Montagna, adeguato ai mutamenti avvenuti e, nei limiti del possibile, anche a quelli che prevedibilmente avverranno”. Anche alla luce di un quadro generale di ristrettezza delle risorse pubbliche, imprenditori e sindacati hanno indicato le dieci iniziative del “decalogo” cui si attribuisce una forte valenza prioritaria. Al primo posto la richiesta che la Regione attivi un Tavolo di concertazione permanente sulla Montagna “che dovrà darsi l’ obiettivo di formulare un nuovo ‘progetto montagna’ di ampio respiro entro il prissimo 31 ottobre”.