TOLMEZZO- Seima Elettronica, venerdì manifestazione a Udine

I dipendenti della Seima Elettronica non hanno intenzione di accettare la soluzione che si sta profilando all’orizzonte, ovvero il salvataggio di circa 30 posti di lavoro sui 120 complessivi. Si spiega così la decisione di indire per venerdì mattina una manifestazione di protesta all’esterno della sede udinese della Regione, in via S.Francesco. All’iniziativa sono invitati “operai, studenti, commercianti, pensionati, amministratori comunali, rappresentanti sindacali e l’intera popolazione carnica”, come hanno spiegato i lavoratori in un messaggio-appello radiofonico, nel quale non manca un riferimento preciso all’assessore regionale Bertossi: “Vogliamo tentare di dare una svolta ad una situazione per la quale non intravediamo soluzioni, dal momento che l’assessorato alle attività produttive interpreta la vicenda da spettatore, senza dare il proprio contributo per tutelare l’elettronica e la piena occupazione in Carnia”. E dire che qualche settimana fa gli spiragli positivi sembravano prevalere: “Invece ora la situazione si è complicata- spiega Gianpaolo Roccasalva della Fiom Cgil, anche a nome di Raffaele Consiglio della Fim Cisl- La scorsa settimana abbiamo avuto un incontro con l’assessorato regionale all’industria, presente anche la curatrice fallimentare Paola Cella. Al momento c’è una sola offerta, quella di un piccolo imprenditore locale, che sarebbe disposto a salvare 30 posti di lavoro”. A dir la verità c’era anche un’altra offerta di acquisto, non considerata dalla curatrice a causa della mancanza di sufficienti garanzie fidejussorie. Si tratta di una cordata che puntava a portare in Carnia il lavoro di una multinazionale, creando, unitamente a soci udinesi, una nuova azienda che avesse come garanzia il fatto di avere mercato e di assumere tutti i lavoratori. Alla finestra, poi, resta la Dm Elektron di Buia. “Ma credo che, con un po’ di buona volontà e l’impegno di tutti, si potevano trovare facilmente le garanzie fidejussorie fornite da una cordata presentata da tre imprenditori diversi, due dei quali proprietari dell’azienda- afferma Roccasalva- Forse c’è un disegno per favorire qualcun altro, ma se così è, ci venga spiegato, perché non avremmo problemi nel caso fornisse le stesse garanzie occupazionali; altrimenti dovremmo parlare di una mancanza di regia e strategia assolutamente sconcertante”. Ma non è tutto: “A quanto pare è stata fissata per il 15 settembre la data dell’asta- dice il sindacalista- In questo modo tutti i macchinari verrebbero trasferiti in un magazzino e, quindi, non ci sarebbe nemmeno l’affitto temporaneo dell’azienda. Questo rappresenterebbe un colpo mortale”. Venerdì la partenza per Udine è fissata alle 8.30, con ritrovo presso il piazzale del Vivo, nella zona industriale di Tolmezzo.
(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino)