RAVEO- Cava, il sindaco Ariis risponde alla minoranza

“E’ vero, come dice il consigliere Puicher la vicenda della cava di gesso si è complicata e di questo dobbiamo ringraziare soprattutto le incredibili e scellerate decisioni prese dalla precedente amministrazione”. Così il sindaco di Raveo, Daniele Ariis, risponde ai consiglieri di minoranza di “Unione e Progresso”, che avevano richiesto al primo cittadino un parere ufficiale sulla vicenda. “Lo scorso 11 giugno, ovvero il giorno prima delle elezioni, il sindaco Solari e l’allora assessore Puicher hanno cercato di metterci di fronte al fatto compiuto approvando una delibera nella quale si forniva alla Regione un parere ufficiale positivo al progetto- spiega Ariis-. Oltretutto questa delibera è stata supportata da una relazione tecnica nella cui premessa, prima delle numerose e puntuali osservazioni di carattere geologico, geostatico, idrogeologico, idraulico, tecnico e ambientale, è stato inserito un paragrafo nel quale viene spiegato che non è possibile trovare alternative alla localizzazione della cava, pertanto le uniche due scelte possibili sono la realizzazione dell’intervento o il rifiuto e il Comune, già nel Prgc, ha operato la sua scelta, indicando l’area come zona estrattiva D4 di progetto”. Secondo Ariis, questa delibera ha legato le mani alla nuova amministrazione, “alla faccia del tanto decantato rispetto democratico e civile decantanto dal solerte consigliere Puicher”, aggiunge. E ora cosa accadrà? Il primo cittadino si è impegnato ad esprimere un parere ufficiale non appena giungerà la seconda richiesta da parte della Regione nell’ambito del procedimento Via (valutazione d’impatto ambientale), aggiungendo che lui e gli altri amministratori continueranno a muoversi in tutte le direzioni “per tutelare il diritto di tutti noi, e non mi riferisco solo alla comunità di Raveo, a vivere con dignità nei nostri paesi. La cava da oltre un milione duecentomila metri cubi rappresenta un vantaggio solo per pochi- conclude Ariis-, non certo per la comunità che la ospita, alla quale spettano solo le briciole, fra le quali la prospettiva di due posti di lavoro che non possono assolutamente compensare i disagi, le deturpazioni, i rischi idrogeologici cui si andrebbe incontro”.

(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino)