UDINESE- Niente da fare con la Juventus

Juve stanca? Juve che rallenta? Juve a corto di idee? Lo stadio Friuli ha detto di no. La squadra di Capello, anzi, ha ripreso la corsa proprio da Udine, città che in passato le ha spesso sorriso. E così continua a guardare tutti dall’ alto in basso. Senza particolari problemi. Contro non aveva l’ Udinese migliore. Priva di Jankulovski e Pizarro, la squadra di Spalletti ha retto un tempo grazie anche al grande lavoro dei centrocampisti ai quali si è spesso aggiunto Di Natale. Ma ai friulani è mancato il fosforo del cileno a centrocampo e la birra del ceco sulla fascia sinistra e quindi tutto si è maledettamente complicato, soprattutto quando si sono venuti a trovare in svantaggio. Ma la Juve ha dimostrato comunque tutto il suo valore. Nel senso che la squadra ha vinto con il minimo sforzo mettendo sul tappeto grandi capacità di tenuta a centrocampo, dove Emerson e Appiah hanno formato una diga capace di volta in volta di rompere il gioco avversario e di impostare le ripartenze, e soprattutto grande solidità in difesa. Thuram e Cannavaro sono apparsi in condizioni smaglianti, sempre in anticipo e insuperabili di testa. Sulle corsie esterne, poi, Zebina (grande il suo tiro stampatosi sul palo) e Zambrotta non hanno mai avuto problemi con Di Natale e Iaquinta riuscendo spesso anche a spingersi in attacco. Le fasce esterne di centrocampo, poi, sono state ben presidiate da Camoranesi, meglio nella ripresa che nel primo tempo, e da Nedved, particolarmente pericoloso soprattutto nei tiri da fuori. Un discorso a parte merita l’ attacco. Con Del Piero fuori squadra per motivi fisici, Capello ha schierato la coppia gol per eccellenza Ibrahimovic-Trezeguet, ma se il primo ha perlomeno lottato su ogni pallone, apparendo a volte anche troppo egoista, il secondo in pratica non si è visto. E, dopo una botta alla spalla destra, Capello ha pensato bene di sostituirlo con Zalayeta. E mai sostituzione fu più azzeccata. L’ uruguaiano ha segnato un gran bel gol di testa, ed è stato presente su ogni azione d’ attacco bianconera. Insomma un uomo in più nel carniere di Capello, utilizzato poco fino ad oggi, ma che l’ infortunio di del Piero e, forse, quello di Trezeguet rilanceranno alla grande. Senza Jankulovski e Pizarro, Spalletti inserisce Mauri con Felipe sulla fascia centrale pronto, però, a retrocedere per formare una difesa a quattro e per controllare le sfuriate di Camoranesi. Sul fronte opposto Capello, privo di Del Piero, pratica il turnover schierando Appiah per Blasi. E’ l’ unica variante rispetto alla vigilia. L’ Udinese parte subito bene, ma Mauri, al primo minuto, non riesce a deviare in porta un invito di Iaquinta. La Juve però cresce subito a centrocampo dove Emerson è una vera calamita. Dal suo piede partono le azioni più pericolose: di volta in volta innesta Nedved sulla sinistra o Camoranesi sulla destra che verticalizzano per Trezeguet o Ibrahimovic. E proprio lo svedese si fa vedere al 6′ e al 18′, mentre Nedved ci prova dalla distanza. Al 22′ è bravo De Sanctis ad opporsi a un autentico bolide del ceco; quattro minuti dopo ci prova Appiah, ma l’ estremo difensore friulano è ancora attento. L’ Udinese si affida alla vena di Di Natale, spesso a centrocampo a dare manforte al reparto. Al 35′ Iaquinta, innescato proprio da Di Natale spara con violenza, ma il tiro si spegne all’ esterno della rete. Poi è ancora Juve: Ibrahimovic al 42′ e Nedved al 45′ mancano di poco il bersaglio. Nella ripresa le cose cambiano un pò. Zalayeta dà più profondità alla manovra della Juve ed è proprio l’ uruguaiano a portare in vantaggio gli ospiti con un perfetto colpo di testa, frutto anche di un bel blocco sulla difesa dell’ Udinese. Il gol era nell’ aria perché prima Nedved e poi Zebina erano andati molto vicini al vantaggio. Il gol manda in crisi l’ Udinese che non riesce a reagire. E’ invece la Juve ad avere in mano il pallino. A centrocampo non c’ è storia e quindi l’ Udinese non può che affidarsi ai contropiede. Ma la squadra di Spalletti non punge. La Juve invece potrebbe raddoppiare con Appiah e Olivera, ma le loro conclusioni sono preda di De Sanctis. Poi i padroni di casa perdono anche Bertotto per una contusione alla faccia e tutto diventa più difficile. Al 44′ l’ ex Appiah grazia l’ Udinese concludendo debolmente su De Sanctis in uscita. Vittoria meritata per la Juventus; Udinese ancora rimandata. La squadra appare troppo nervosa e in campo non sempre le lezioni di Spalletti trovano eco positiva. Fino a quando patron Pozzo non deciderà di prendere in mano la situazione.