CARNIA- Assindustria, sì al collegamento A27-A23

Le Associazioni Industriali di Belluno, Pordenone e Udine valutano con estremo favore e sostengono il progetto di collegamento tra la A27 Venezia-Belluno e l’A23 Udine-Tarvisio, con il prolungamento della prima, in prossimità della Mauria, da Longarone a Tolmezzo, previsto dalle intese raggiunte tra Governo, Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia ed ANAS.

Lo condividono i Presidenti delle tre Associazioni, Cesare Bortoluzzi per Belluno, Cinzia Palazzetti per Pordenone e Giovanni Fantoni per Udine, unitamente al Responsabile della viabilità della Delegazione di Tolmezzo dell’Assindustria friulana, Edy Tomat, che nel corso di un incontro svoltosi presso l’Assindustria bellunese hanno sottolineato la necessità di accelerare l’attuazione delle intese raggiunte a livello politico.

Il progetto, infatti, finalizzato alla creazione di un sistema logistico integrato destinato a risolvere i problemi annosi di collegamento verso nord del bellunese e di connessione celere della Carnia, nonché della Val Cellina e della Val Tramontina, verso il Cadore inserendo l’area montana veneto-friulana, oggi isolata dai grandi sistemi di comunicazione, nella direttrice di traffico trasversale dall’Austria verso il Veneto orientale e verso il Corridoio V, costituisce una significativa occasione di rilancio per aree oggi non adeguatamente competitive nei loro fattori di sviluppo economico e di valorizzazione turistica.

L’integrazione del la provincia di Belluno e della Carnia in un sistema viario moderno ed efficiente nella direttrice sud-nordest, consente nuove opportunità di sviluppo al tessuto imprenditoriale locale nonché l’intercettazione dei flussi turistici provenienti da Germania e Austria nonché dai paesi emergenti dell’est europeo, oggi prevalentemente diretti verso i lidi adriatici e le città d’arte del nord e del centro Italia.

Una più efficace attrazione delle regioni alpine del Veneto e del Friuli ed una razionale integrazione delle stesse con i sistemi logistici contermini, in buona sostanza non può che costituire una fondamentale pre-condizione destinata in ogni caso a favorire l’insediamento di nuove attività umane e produttive – quale che sia il modello economico che andrà ad imporsi nei mercati interno e internazionale nel prossimo futuro – a tutto vantaggio delle politiche di contrasto all’attuale spopolamento delle aree montane interessate e di supporto alle azioni di marketing territoriale già intraprese in ambito locale.

Il progetto di interconnessione tra A27 e A23 e la sua concreta realizzazione sono pertanto fattori di sviluppo da considerare di assoluta priorità per il sostegno dell’economia e del benessere delle popolazioni delle aree alpine venete e friulane. Di conseguenza le Associazioni di Belluno, Pordenone ed Udine confidano che alla prossima definizione dello studio di fattibilità faccia immediato seguito l’inserimento dell’opera nell’elenco delle opere pubbliche di interesse strategico previsto dalla cosiddetta “Legge Obiettivo”.

La realizzabilità dell’infrastruttura va altresì apprezzata in relazione alle sue caratteristiche che sono tali da inserirla tra le spese in investimento che, in considerazione dei ritorni in termini sociali ed economici, potrebbero essere escluse, secondo le proposte, avanzate anche dal Governo italiano, in corso di discussione sulla riforma del Patto di stabilità e crescita, dal calcolo dei parametri di equilibrio tra PIL e deficit pubblico oggi fissato in un rapporto pari al 3%, o comunque ritenute compatibili con l’indebitamento per il loro effetto di miglioramento strutturale dell’economia.