AMARO- Trasformazione Agemont, parere favorevole in Regione

Parere positivo per la
maggioranza e negativo per l’opposizione, alla proposta di
trasformazione di Agemont (Agenzia per lo sviluppo economico
della montagna) in società consortile per azioni. E’ quanto è
emerso dalla seduta congiunta della I e della II Commissione del
Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Franco Brussa
(Margh) e Mirio Bolzan (DS).

La trasformazione – ha reso noto l’assessore regionale Michela
Del Piero – è stata decisa dalla Giunta regionale il 2 settembre
scorso in applicazione della Finanziaria 2004, ove autorizza la
Regione a promuovere la modifica degli statuti delle società
partecipate in funzione del loro cambiamento in SpA consortili.
In particolare, è l’articolo 5 del nuovo statuto a specificare le
attività di Agemont, costituita a fine ’87 con durata sino al 31
dicembre 2050 e con sede ad Amaro (UD): lo scopo della società,
che diventa senza fini di lucro e nell’interesse dei propri soci
consorziati e di soggetti ed Enti operanti nel territorio
montano, sarà quello di promuovere nuove iniziative economiche e
valorizzare le risorse umane e materiali della montagna, nonché
qualificare quest’ultima attraverso l’innovazione tecnologica.

La situazione attuale vede il controllo di circa il 91%
dell’Agenzia da parte della Regione, circa il 4% di Friulia e
Friulia Lis, del 5% dei privati; la trasformazione porterà un
aumento della partecipazione dei privati.

La caratteristica di Agemont non è avere redditività, ma erogare
servizi – ha aggiunto – perciò non spaventa il fatto che, a
seconda degli anni, registri perdite di capitale che vanno dai
250mila ai 500mila euro. Diventare società consortile l’aiuterà,
però, a contenere le perdite. Non solo, perché ad esempio
faciliterà la partecipazione a programmi comunitari e il suo
nuovo statuto sarà in linea con l’innovazione tecnologica.
Modifiche sono poi previste anche per le rappresentanze nel
Consiglio di amministrazione.

Isidoro Gottardo (FI) ha chiesto se è stata valutata la migliore
condizione rispetto agli aiuti di Stato, perché la formula della
SpA di capitali di solito è migliore alla società consortile. Il
collega Gaetano Valenti ha domandato dell’aspetto legato ai
finanziamenti e alle fideiussioni, ovvero alle richieste di
sostegno che le porranno, e se è il caso di mantenere una realtà
con tali perdite, se queste sono giustificate dai suoi risultati.
Per lui, sarebbe stato meglio avere il giudizio dell’Ufficio
legale del Consiglio regionale prima di esprimere il parere.

Adriano Ritossa (AN) ha fatto presente che la trasformazione non
si limita ad Agemont, ma anche ad altre, si veda Agrapromo.
Sospetti vanno alla tempistica di questa mutazione e al fatto che
sta diventando una struttura di polo tecnologico, di cui già ce
ne sono troppi, e dubbi a come saranno remunerati i soci.
Obiezioni sono, poi, state avanzate anche dal suo capogruppo,
Luca Ciriani, che ha parlato di “intervento di cosmesi”, limitato
al fatto che si vuole ripianare i debiti di Agemont con un modo
più elegante; ha quindi chiesto che il parere delle Commissioni
sia successivo all’esame del progetto Friulia Holding.

Per Maurizio Salvador (Misto), le Commissioni dovevano parlare di
politiche per la montagna, verificare se si continua a ricercare
il meglio per essa e lasciare le questioni giuridiche ai
funzionari a ciò preposti.

Paolo Pupulin (DS) ha rimarcato che si tratta di dare un parere
ad un atto dovuto, visto che la decisione è già stata posta nella
Finanziaria ed è una decisione che lo vede favorevole.