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Via libera definitivo alla fusione tra Carniacque Spa e CAFC Spa

L’avvio della nuova società allargata di Cafc è stata approvata dalle Assemblee di Carniacque e di Cafc, dopo il passaggio in Associazione degli Industriali per la parte sindacale. A partire dal 1 gennaio 2017 il nuovo corso prenderà inizio “e renderà possibile un miglioramento concreto sotto l’aspetto gestionale, economico e di asset complessivo della società”. Il Presidente CAFC, Eddi Gomboso, esprime la sua soddisfazione per il risultato raggiunto: “I costi industriali scenderanno, soprattutto quelli dei servizi, dell’energia elettrica e dello smaltimento di rifiuti e fanghi, consentendo un notevole risparmio, quantificato in 1 milione di euro l’anno. Si tratta di un punto qualificante del progetto strategico di cui beneficerà l’intero territorio, rendendolo più moderno e tecnologicamente al passo con i tempi”. Il capitale sociale di Cafc, dopo l’operazione di incorporamento di Carniacque, sale a 41.878.904.

Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) ed Eddi Gomboso (Amministratore unico CAFC S.p.A.) alla presentazione del Piano d'ambito del CATO Centrale Friuli - Udine 17/06/2014
Eddi Gomboso

Il Presidente dichiara che “il dialogo fra tutte le parti in campo è risultato premiante dal punto di vista dell’attività condotta in questi mesi: tutti i soggetti hanno dato il loro contributo, e mi riferisco ai rappresentanti dei sindaci presenti nell’organo del controllo analogo di CAFCil cui valore economico è quantificato in 118,8 milioni di euro – e in quello di CARNIACQUE – il cui valore economico ammonta a 3,7 milioni di euro – che hanno avviato la procedura, oltre alla Regione che ha attivamente contribuito alla realizzazione del risultato e alla Consulta d’Ambito che ha riconosciuto ai comuni montani al di sotto dei mille abitanti la possibilità di sottoscrivere convenzioni autonome con il gestore, o – in alternativa – di attivare un servizio idrico autonomamente; in questo modo i comuni potranno scegliere liberamente, visto che è stato tolto quell’elemento impositivo che ha contribuito a generare un contenzioso, anni fa, fra i comuni di Cercivento, Forni Avoltri, Ligosullo con l’Autorità d’ambito e Carniacque”. Durante l’Assemblea dei soci il plauso è stato espresso dal rappresentante del controllo analogo, Piermauro Zanin, e dal sindaco di Udine Furio Honsell. Zanin ha sottolineato come “l’operazione sia stata gestita con grande responsabilità dai sindaci del nostro consorzio e della montagna. Si registra una dimostrazione di maturità. Abbiamo sanato una frattura che c’era in Carniacque”. Honsell ha specificato: “Finalmente questo percorso si è compiuto, adesso mi auguro si completi al più presto con il pezzetto che manca per raggiungere il gestore unico provinciale che è urgente avere, anche alla luce del nuovo ordinamento. Il mio apprezzamento si rivolge a tutti: cda, rappresentanti dei comuni, componenti del Controllo analogo”.

Il nuovo capitale della società incorporante (Cafc) sarà diviso in 810.821 azioni del valore nominale di 51,65 euro l’una che verrà ripartito fra i soci.

I soci Cafc (consigli comunali, provinciali, Provincia) si sono espressi favorevolmente sull’operazione complessiva superando il 95% del capitale sociale rappresentato (in Assemblea si sono astenuti i sindaci di Gemona, Savogna e e Porpetto in quanto la delibera non ha passato il vaglio del Consiglio Comunale); i Consigli comunali/UTI dei Comuni/Uti soci di Carniacque si sono espressi favorevolmente nella misura del 99,56 % del capitale sociale. Il 17 ottobre l’Assemblea straordinaria di Carniacque ha approvato il progetto di fusione.

sede carniacqueIn questi mesi hanno prevalso il dialogo e il ragionamento che ha coinvolto i comuni sopra menzionati, oltre a Zuglio, Ampezzo e Forni di Sotto. Il dialogo allargato ai comuni già presenti precedentemente sul tavolo ha consentito di raggiungere la positiva intesa con la determinazione e la delibera dei consigli comunali che hanno votato per l’incorporazione di Carniacque in Cafc spa, anche per centrare l’obiettivo del trasferimento delle competenze con un miglioramento dei servizi, la possibilità di effettuare investimenti strategici necessari sul territorio – a rischio spopolamento – sempre d’intesa con i comuni montani, precisa il Presidente Gomboso.

Ci sarà molto lavoro – specifica Gomboso -: sarà garantita la presenza nel Cda e nel controllo analogo da parte dei rappresentanti dei comuni del territorio montano al fine di attivare richieste e politiche che vadano nella direzione di interventi utili per incentivare questi territori.

CAFC diventa così il Gestore Unico d’Ambito della CATO Centrale Friuli e si rafforza sul territorio come gestore del Servizio idrico integrato (SII) di maggior dimensione territoriale ed economica della Regione FVG e quindi di riferimento in ambito regionale. Con questo passaggio CAFC si colloca fra i primi dieci players gestori di utilities del Servizio Idrico Integrato (SII) in Italia, con modello in house providing mono-servizio. La società nata dalla fusione, per valore della produzione e risultati economici, si inserisce tra le prime 100 aziende dell’intera Regione FVG.

La nuova società fornirà servizi efficienti, efficaci ed economici, sia dal punto di vista industriale e organizzativo. Gli obiettivi operativi della nuova società sono stati così identificati: accentrare la gestione delle attività strategiche, generali e comuni alle società per raggiungere la dimensione che permetta di ottenere risultati ed economie di scala; gestire in modo efficace ed efficiente il Servizio Idrico Integrato ed investire nell’infrastrutturazione idrica (coerentemente con il Piano d’Ambito approvato da CATO) sul territorio di 123 comuni e nelle zone industriali ZIAC (zona industriale Aussa Corno compreso il polo chimico di Torviscosa), ZIU (zona industriale udinese), CIFAP (zona industriale Osoppo-Buja), Cosilt e Polo cartario di Tolmezzo e nelle altre zone industriali locali.

Le certificazioni di qualità acquisite da CAFC , che si estenderanno di riflesso alla nuova società, rappresentano una garanzia anche per le gestioni di sicurezza sul lavoro. Inoltre, l’aggregazione comporterà un miglioramento relativamente alle attivazioni di telecontrollo che verranno estese sul territorio di Carniacque per quanto riguarda le stazioni di sollevamento della fognatura e i punti strategici della rete. E’ stato approvato anche il passaggio di competenze presenti in Carniacque e di tutte le professionalità: l’organico presente in Carniacque è stato interamente mantenuto (47 dipendenti). Approvato anche il piano industriale che prevede la possibilità di restituzione ai Comuni dei debiti contratti da Carniacque nei confronti degli enti locali: si tratta di un piano di rientro che prende il via nel 2017 e si concluderà nel 2021.